Prende sempre più forma il piano di Airbus per portare nei cieli il suo primo aereo a idrogeno verde. La nuova mossa della compagnia è l’alleanza con Fortescue Future Industries (FFI), società australiana specializzata in H2.
Le aziende hanno firmato un memorandum d’intesa per collaborare nello sviluppo di un velivolo a zero emissioni entro il 2035: un progetto su cui Airbus sta puntando da qualche anno.
Dalle leggi alle tecnologie
L’accordo prevede che le due alleate si dedicheranno allo studio delle regole sull’idrogeno verde, alle infrastrutture e alle catene di approvvigionamento mondiale, spaziando dalla produzione di H2 alla consegna negli aeroporti e al trasferimento sugli aerei.
FFI si concentrerà sui costi e le tecnologie, dando una prospettiva sulle infrastrutture per la fornitura di idrogeno negli aeroporti. Airbus si focalizzerà invece sugli scenari per la domanda di H2 nell'aviazione, problemi di rifornimento e leggi.
Il piano Airbus
La partnership di oggi fa seguito all’annuncio di un mese fa, con cui Guillaume Faury, ceo di Airbus, ha dati i dettagli del progetto, messo in cantiere nel 2020 con la presentazione dei primi tre concept.
Secondo i piani, l’azienda dovrebbe iniziare i test su una serie di velivoli già nel 2025, utilizzando H2 liquido a -250 gradi, da stoccare in appositi serbatoi che verranno messi a punto. Airbus ha persino dato il via a due centri di ricerca, pronti nel 2023: uno a Brema, in Germania, e l’altro a Nantes, in Francia.
“Rivoluzione verde”
“È giunto il momento di una rivoluzione verde nell’industria aeronautica”, commenta Andrew Forrest, fondatore e presidente di FFI, che ricorda come l’industria aeronautica abbia prodotto oltre il 2,5% delle emissioni di CO2 nel mondo.
“Il clima dell’Australia si è già riscaldato in media di quasi 1,5 gradi dal 1910. Eventi estremi si verificheranno più frequentemente se l’industria non si unirà per decarbonizzare rapidamente e completamente”, è il suo avvertimento.
“Siamo tutti cittadini del mondo – aggiunge –. Le persone vogliono viaggiare, riunirsi con la famiglia e gli amici ed esplorare nuovi posti senza essere costrette a inquinare il pianeta. Il problema quindi non è viaggiare, ma come riforniamo aerei e navi: tutto questo deve avvenire senza emissioni. Nessun greenwashing o miraggio, solo energia verde al 100%”.
Si accorda Glenn Llewellyn, Airbus Vice President of Zero Emissions Aircraft: “Abbiamo identificato l’idrogeno verde come l’opzione più promettente per la sfida alla decarbonizzazione. Stiamo iniziando la rivoluzione dell’aviazione verde”.
Fonte: FFI