Ormai sappiamo tutti dello stop alla vendita di auto con emissioni di CO2 dal 2035 e dell’apertura lasciata dall’Europa solo allo sviluppo di efuels e biocarburanti. Ma c’è un altro punto che riguarda il settore su cui è intervenuto l’ultimo Consiglio Ambiente Ue.
È l’introduzione del sistema ETS (Emission-Trading-System) per edifici e settore trasporti, che diventerà operativo nel 2027. Qualcuno lo ha già battezzato ETS2 o ETS Bis; comunque lo si chiami, è molto simile al suo “antenato”, che d’ora in avanti verrà conosciuto anche come ETS1. Vediamo come dovrebbe funzionare sulla base delle prime indicazioni in arrivo da Bruxelles.
Il “trucchetto” dell’Ue
L’Emission-Trading-System, che potremmo tradurre in italiano con “Sistema per lo scambio di quote di emissione”, è nato nel 2005 con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra in Europa. Finora è stato applicato ad alcune industrie che operano nei settori più inquinanti e si basa sul meccanismo del cap-and-trade.
Per semplificare, gli impianti grandi emettitori d’Europa hanno a disposizione un certo numero di quote CO2, che possono essere scambiate su un mercato dedicato. Riesci ad emettere di meno? Puoi vendere i tuoi permessi e guadagnare. Emetti di più? Sei costretto a pagare per il maggiore impatto sull’ambiente. In questo senso, l’Ue organizza periodicamente delle aste apposite, che seguono letteralmente il principio europeo del “chi inquina paga”.
Il numero totale di quote, come detto, è limitato da un tetto fissato dall’Europa e che viene progressivamente abbassato seguendo un “tasso di riduzione annuo” (linear reduction factor). Così le quote rimanenti assumono sempre più valore e possono essere acquistate solo a prezzi più alti: un meccanismo che spinge le aziende a emettere di meno.
Le novità
Con Fit for 55, la Commissione europea ha proposto di abbassare ulteriormente il tetto complessivo di quote e di aumentare il tasso di riduzione annuo, passando dal 2,2% attuale al 4,2%. Ma non solo, perché lo applica anche al settore della navigazione ed elimina le quote gratuite assegnate “di partenza” all’aviazione, con l’obiettivo di ridurre il 61% delle emissioni rispetto al 2005.
E poi, come accennato in apertura, c’è la novità dell’introduzione dell’ETS per i trasporti e l’edilizia. Si applicherà ai distributori di combustibili per edifici e carburanti auto. A differenza di quanto proposto dall’esecutivo Ue, il Consiglio dell’Unione europea ha però deciso che il sistema non entrerà in funzione nel 2026, ma nel 2027, quando partiranno le aste.
Il tetto viene abbassato di 117 milioni di quote, ma per il primo anno è previsto un 30% di quote in più, mentre il tasso di riduzione annuo sarà del 5,43% dal 2028. E così, aspettando lo spartiacque del 2035, ci sarà anche un’altra strada per rendere sempre più sostenibile il mondo dei trasporti.
Fonte: Consiglio dell'Ue