L’Europa pedala sempre di più: a certificarlo è il Report annuale dell’industria e del mercato della bicicletta europea stilato da Conebi, la Confederazione Europea dell’Industria Bici, E-bike, Componenti ed Accessori. Per la prima volta, infatti, le vendite delle e-bike hanno superato i 5 milioni di unità vendute, segnando una crescita del 12% rispetto al 2020 e toccando un valore stimato di 12 miliardi di euro.

Le più vendute

Sono le bici urbane e cittadine a giocarsi il ruolo delle protagoniste, con una quota di mercato del 33%. I paesi dove le e-bike vanno per la maggiore sono Germania, Francia e Paesi Bassi, aiutati dall’infrastruttura ciclabile delle città, ma proprio le prime due nazioni che guidano la classifica delle vendite sono in cima anche al ranking dei maggiori produttori europei, insieme alla Bulgaria.

Le e-bike Made in EU, infatti, crescono del 24% e toccano i 4,5 milioni di unità all’anno. Positivo anche il dato sulle esportazioni, passate da 193.601 a 200.302, ma sempre poche rispetto alle importazioni, che hanno sfiorato 1,2 milioni di unità.

Un circolo virtuoso

Le e-bike trascinano l’intero settore, che vede superare la quota dei 22 milioni di pezzi venduti e cresce dell’1% rispetto all’anno precedente, ma fa segnare un valore economico di 19,7 miliardi di euro con un importante +7,5% sul 2020. Cresce lo sforzo produttivo in Europa, con 4,5 milioni di bici a pedalata assistita (+24%) e 16,1 milioni di bici (+11%) e un dato importante: l’80% delle due ruote a pedali vendute in Europa sono prodotte nel Vecchio Continente.

Con una crescita del genere aumenta anche il valore del comparto di produzione di parti e accessori, cresciuto da 3 a 3,6 miliardi di euro e crescono anche gli investimenti nel settore, che toccano quota 1,75 miliardi.

La filiera della bici europea al momento può vantare oltre 1.000 stabilimenti dedicati, più di 85.000 posti di lavoro diretti in produzione e ben 200.000 persone impegnate nei settori post-produttivi. Numeri dovuti anche al reshoring del settore, ovvero al rientro in Europa di industrie che, prima della pandemia, si erano spostate in altri continenti e che a causa dell’interruzione degli approvvigionamenti hanno deciso di tornare.

Il comparto vanta anche 2 milioni di tonnellate di CO2 risparmiate nel ciclo produttivo annuale, di cui 30-50 generate proprio dal reshoring.

In Italia

Il nostro Paese guida la classifica per la produzione di bici tradizionali e quella generale (bici + pedalata assistita), ma è fuori dal podio delle vendite in ogni comparto nonostante le politiche di incentivazione all’acquisto tramite il Bonus Mobilità. Pesano, rispetto agli stati più virtuosi, la mancanza di un piano strutturale sulla viabilità green e anche un rapporto sul potere d’acquisto sicuramente sfavorevole agli italiani.