Buone notizie per gli automobilisti elettrici di oggi e di domani. Finalmente si è sbloccata infatti l’annosa questione delle colonnine di ricarica in autostrada. A stretto giro dal nostro approfondimento sul tema, in un agosto torrido ma certo non avaro di sorprese, l’Autorità di Regolazione dei Trasporti (Art) ha approvato infatti le attesissime misure per la subconcessione dei servizi di ricarica sulla grande viabilità.

In sostanza, parliamo del perimetro nel quale saranno definiti gli schemi dei bandi relativi alle gare cui sono tenuti i concessionari per infrastrutturare le aree di servizio. Ora le regole del gioco ci sono: bisogna partire con le gare e le installazioni.

Un passo per la transizione

Il procedimento appena giunto al termine, spiega l’Art, “ha visto una partecipazione di stakeholders senza precedenti, i cui molteplici contributi hanno reso necessarie due diverse consultazioni, con numerose interlocuzioni dell’Autorità con le altre Autorità indipendenti e i Ministeri competenti”.

Come sottolinea la stessa Authority, l’approvazione delle misure “segna un deciso passo in avanti nella dotazione di infrastrutture di ricarica elettrica sulla rete autostradale italiana, coerentemente con gli obiettivi di transizione ecologica previsti dal piano europeo Next generation EU”.

Colonnine Free To X in autostrada

Cosa ha detto l'Art

Nelle aree di servizio interessate, da individuare per garantire a chi guida un'auto elettrica un'esperienza paragonabile alle alimentazioni tradizionali, l'Art indica che dovranno essere presenti in prospettiva "almeno due CPO (charging point operator, ndr)", andando così incontro ai rilievi dell'Antitrust. In sede di prima attuazione, tuttavia, per il concessionario sarà sufficiente garantire la presenza di un CPO per area interessata, “effettuando gli ulteriori affidamenti entro cinque anni”. Chiaramente, potranno essere previste deroghe nel caso in cui ragioni di natura tecnica dovessero impedire la presenza di più di un operatore.

Come dovranno essere le stazioni di ricarica? In questo senso si indica che andranno situate in modo da garantire “la pronta fruizione delle attività commerciali e ristorative, dove presenti” e che dovranno essere dotate di sistemi “che consentano il pagamento immediato, senza registrazione preventiva e senza dover stipulare contratti”. E un esempio in questo senso lo abbiamo già visto con le colonnine Free to X dell’area di servizio Flaminia Est, vicino Roma, dove si può pagare con carta o bancomat grazie alla collaborazione con Enel X Way.

Il servizio dovrà essere garantito 24 ore su 24 e 365 giorni all’anno, ça va sans dire, con assistenza alla clientela almeno da remoto e possibilità di pronto intervento. Il numero di punti di ricarica dovrà essere “adeguato al livello di traffico circolante sulla carreggiata servita”.

Audi e-tron ricarica con Plug & Charge alle colonnine Ionity

Ma vediamo al dato che tutti aspettano: la potenza. Bene, qui si parla di “almeno 100 kW” e, in ogni caso, “adeguata al prevedibile sviluppo delle capacità di ricarica dei veicoli nell’orizzonte temporale dell’affidamento”. Orizzonte temporale che sarà compreso tra 5 e 12 anni.

Da notare anche che nella documentazione di gara e nei contratti il concessionario autostradale dovrà prevedere “l’inserimento di disposizioni finalizzate ad assicurare la pubblicazione da parte del CPO del prezzo della ricarica offerto direttamente all’utenza, nelle aree interessate, con adeguata visibilità", nonché "su internet in real time in formato open data". Su questo punto forse serviranno spiegazioni più dettagliate, perché con le tante variabili connesse a interoperabilità, contratti od offerte non sembra una misura di così semplice attuazione.

Il contesto

“Gli schemi dei bandi di gara dei concessionari autostradali”, sottolinea l’Autorità, “dovranno garantire il perseguimento dell’interesse pubblico correlato alla valorizzazione dell’infrastruttura autostradale, incentivare la concorrenza, rispettare i principi di trasparenza, equità, non discriminazione, ragionevolezza e proporzionalità, contenere i costi per gli utenti, le imprese e i consumatori”.

Le misure appena indicate dall’Art, vale ricordalo, rientrano nel più ampio procedimento di definizione degli schemi dei bandi relativi alle gare cui sono tenuti i concessionari autostradali per l’affidamento dei servizi erogati sulla rete autostradale. Tra questi rientrano anche quelli di distribuzione di carbolubrificanti e quelli relativi alle attività commerciali e di ristorazione, il cui termine di conclusione è fissato al 28 ottobre 2022.

I documenti ufficiali

La delibera dell'Art
L'allegato A della delibera
L'annesso 1 della delibera
La relazione di analisi di impatto