Il prezzo delle auto elettriche oggi è ancora più alto delle vetture a benzina, ma la differenza potrebbe presto essere solo un ricordo. Se ormai appare quasi pacifico che il total cost of ownership (Tco) sia già competitivo, grazie ai vantaggi sulla manutenzione e alle agevolazioni fiscali, anche la parità del costo iniziale è sempre più vicina.
Ne sono sicuri a Envision Racing, la scuderia di monoposto a batteria che gareggiano in Formula E. A parlare per il team è stato il direttore Sylvain Filippi, che ha partecipato all’evento Impact organizzato dalla Reuters. Quanto manca alla rivoluzione? Poco: 3-4 anni al massimo.
Le termiche? Invecchiano male
“Nel 2025 o 2026 cominceremo a vedere il pareggio dal lato dell’offerta, almeno nei Paesi sviluppati”, le sue parole. “Quello è il punto di svolta. Quando lo raggiungeremo, potremo produrre auto elettriche su larga scala. Poi si apriranno le porte”.
“A quel punto – è sua certezza di Filippi –, comprare una vettura a combustione interna sarà una pessima idea, perché il valore originale di questi veicoli sarà nullo. Diventeranno un asset negativo e credo che la transizione accelererà molto rapidamente”.
Una montagna di investimenti
Tutto dipenderà ovviamente dal mercato. Ma a che punto siamo oggi? E quali sono le prospettive? Secondo uno studio pubblicato pochi mesi fa da AlixPartners, nel 2021 le auto elettriche hanno conquistato l’8% delle vendite globali, mentre nel primo trimestre di quest’anno sono andate vicine al 10%.
Per sostenere la domanda, le Casa investiranno almeno 526 miliardi di dollari (529,5 miliardi di euro) da qui al 2026. Le immatricolazioni globali potrebbero raggiungere il 33% nel 2028 e il 54% nel 2035. La parità di costo, invece, potrebbe arrivare prima.
Fonte: Reuters