Nel 2021 hanno conquistato quasi l’8% delle vendite in tutto il mondo, mentre nel primo trimestre di quest’anno sono andate vicino al 10%. Le immatricolazioni delle auto elettriche aumentano a vista d’occhio, almeno guardando i numeri espressi in percentuale. E questo nonostante le difficoltà legate alla stretta attualità.

Ma quanto cresceranno da qui ai prossimi 13 anni? Se lo sono chiesto gli esperti della società di consulenza finanziaria AlixPartners, che hanno realizzato e pubblicato lo studio Global Automotive Outlook. I risultati? Eccoli qua.

Una grande economia

Una prima tappa è quella del 2028, quando, secondo gli analisti, le vetture a batteria raggiungeranno un terzo delle immatricolazioni globali: il 33% tondo tondo. Numeri importanti anche nel 2035: una data spartiacque per l’elettrificazione, perché potrebbe essere quella in cui l’Europa venderà solo veicoli a zero emissioni. Per quell’anno, le previsioni dicono che le auto elettriche rappresenteranno il 54% del mercato.

volkswagen concessionária carro eletrico

Merito non solo delle politiche di spinta alla sostenibilità, che tiene per mano la domanda degli automobilisti, ma anche dell’offerta crescente di vetture a zero emissioni e dei grandi piani delle Case. Tra il 2022 e il 2026, ammonterà minimo a 526 miliardi di dollari (500,4 miliardi di euro) la cifra messa in conto da costruttori e fornitori per sviluppare e produrre veicoli e batterie: oltre il doppio del 234 miliardi del periodo 2020-2024.

Vincere le sfide

Questi investimenti “rendono inevitabile la crescita dei veicoli elettrici”: parola di Mark Wakefield, tra gli autori del report. Ci sono però delle sfide da affrontare, soprattutto quelle legate alla catena di approvvigionamento. Oggi alcune materie prime costano più del doppio di quelle usate per le motorizzazioni classiche. Si parla in alcuni casi di 8.255 dollari per ogni auto elettrica contro i 3.662 dollari di un’auto endotermica.

AlixPartners stima che i problemi alle forniture continueranno fino al 2024 e prevede che le vendite mondiali di veicoli scendano a 79 milioni di unità quest’anno, prima di salire a 95 milioni fra due anni.

Alla fine, qualcuno trarrà vantaggio dalla scissione tra le attività tradizionali e quelle del futuro, qualcun altro no. In ogni caso, la transizione richiederà “modifiche drastiche ai modelli operativi”, che comprendono “non solo impianti e persone”, ma anche “l’intero modo di lavorare”.