Nelle scorse settimane, la notizia di migliaia di licenziamenti fra i colossi web ha fatto il giro del mondo. Google, Amazon, Microsoft e Meta avrebbero tagliato gli organici per almeno 40.000 posti di lavoro, come riferito da vari organi di informazione. Cosa ne sarà ora di tutte queste persone?

La speranza arriva dall’auto elettrica. Sempre più affamata di esperti in nuove tecnologie per supportare l’evoluzione del settore, l’industria delle quattro ruote potrebbero infatti accogliere i dispersi a braccia aperte. Un win-win che vale la pena approfondire.

Talenti cercasi

“Il settore automotive tradizionale è sottopopolato per affrontare bene il futuro della mobilità, in particolare elettrificazione, batterie e software”, spiega Richard Surridge, fondatore della società di reclutamento Avant Future Mobility, durante un’intervista a Insider.

Foto - La gigafactory Volkswagen per batterie a Salzgitter

Batterie Volkswagen

Dello stesso avviso è Stephen Beck, fondatore e managing partner della società di consulenza CG42. “Il bisogno di esperti in elettrificazione, produzione moderna, connettività e altro è molto, molto elevato”. Secondo Beck, sarebbe già in corso “una guerra per i talenti dell’industria auto”, anche se il pool “è relativamente piccolo”.

Invito in Germania

Ma il mercato del lavoro può essere alimentato dalla stessa industria auto. Dipendenti licenziati da startup come Rivian – costretta ai tagli del personale dopo la mossa Tesla sui prezzi delle sue auto elettriche – potrebbero trovare casa nei Costruttori legacy. Per esempio Ford e General Motors, che stanno salutando alcune migliaia di impiegati.

Chi, invece, abbandonerà la Silicon Valley troverà sicuramente ospitalità in Germania, dove Cariad – filiale software di Volkswagen – è a caccia di talenti per spingere sull’auto elettrica. “Loro licenziano, noi assumiamo”, dichiara il chief people officer Rainer Zugehoer.

Foto - La gigafactory Volkswagen per batterie a Salzgitter

Al lavoro nelle Gigafactory

Il Governo di Berlino sta persino semplificando le leggi che regolano l’ingresso dei lavoratori stranieri in terra tedesca. “Vi invito in Baviera”, è poi il messaggio di Judith Gerlach, ministro locale della digitalizzazione.

Il caso Tesla

Qualcuno sembra essersi già mosso, ma sempre Oltreoceano. Chi? Beh, non poteva che essere Tesla, da sempre un passo avanti a tutti. Dopo aver annunciato licenziamenti per il 10% dei dipendenti – cifra poi rivista al 3-3,5% – la Casa di Elon Musk si sarebbe già aggiudicata alcuni dei ricercatissimi talenti.

Stando infatti ai dati pubblicati in America, la forza lavoro in azienda è aumentata di 28.565 unità nel 2022, arrivando a 127.855 impiegati nel mondo, contro i 99.290 dell’anno prima. Impossibile pensare che fra tutte le new entry non ci siano alcuni fra gli esodati delle big tech. E se è vero che Tesla ha fatto scuola sull’auto elettrica, ora potrebbe dare un altro bell’esempio.