Ricaricare l’auto elettrica costa tanto? Forse. Dipende da tanti fattori. Ma se vi dicessimo che, invece di spendere denaro quando si lascia la vettura attaccata alla presa, esiste un modo per guadagnarne? Basta tenere a mente poche parole: centrali elettriche virtuali.

A differenza di quelle fisiche, che balzano subito agli occhi per edifici in cemento armato, ciminiere e linee di trasmissione, le centrali elettriche virtuali possono essere definite come una serie di punti in cui si trovano fonti energetiche distanti ma collegate fra loro. E fra queste ci sono anche i veicoli elettrici.

Come funzionano

L’idea alla base è che le auto ricarichino le batterie durante le ore non di punta, quando i costi dell’elettricità sono più bassi, e immagazzinino energia da rimettere in rete durante i picchi di domanda, vendendola a prezzi più alti di quelli d’acquisto.

In questo modo, “possono agire come una centrale elettrica su larga scala e fornire gli stessi servizi conosciuti finora”, come spiega Mark Dyson, amministratore delegato di un programma energetico a zero emissioni lanciato da RMI, organizzazione no-profit impegnata nella transizione ecologica (fonte: Automotive News).

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Progetti e prospettive

L’associazione ha appena annunciato un programma di centrali elettriche virtuali chiamato “Virtual Power Plant Partnership”, al quale prendono parte anche Ford e General Motors. L’obiettivo è educare automobilisti, politici e aziende sui benefici di questa possibilità tecnologica.

“Sensibilizzare è di fondamentale importanza”, sostiene Rob Threlkeld, direttore della strategia energetica globale di GM. La coalizione condividerà quindi conoscenze e buone pratiche per creare una rete più resistente. Al di là però delle buone intenzioni, servirà anche altro per far maturare il tutto:

“Non appena si disporrà di infrastrutture per la ricarica intelligenti, che consentiranno di gestire meglio i rifornimenti di energia, allora si trarrà vantaggio dalle centrali elettriche virtuali, perché rafforzano la promessa dei veicoli elettrici”, conclude di Nathan Niese, responsabile globale EV del Boston Consulting Group.