L’idea della centrale elettrica “virtuale”, o diffusa che dir si voglia, non è nuova. Indovinate chi la sta già testando da un po’? Esatto: Tesla. Ora però Elon Musk dovrà fare i conti con una schiera di agguerriti concorrenti. Ford, General Motors, Google, SunPower e altre aziende statunitensi dei settori della mobilità, della tecnologia e dell’energia hanno infatti unito le forze per dare vita al progetto VP3.
L’iniziativa, il cui nome per esteso è Virtual Power Plant Partnership, si propone proprio lo scopo di esplorare il potenziale di questo tipo di attività, che con il diffondersi dell’auto elettrica sta assumendo un’importanza sempre maggiore. Ma partiamo dall’inizio: cos’è una centrale elettrica virtuale?
Tesla ha mostrato la via
Dicesi centrale elettrica virtuale un insieme di “oggetti” dotati di batteria (autovetture, sistemi stazionari, eccetera eccetera) indipendenti e separati gli uni dagli altri che possono interagire con la rete pubblica fornendo energia in caso di bisogno e funzionando come impianti di accumulo quando la produzione da rinnovabili è alta.
Tesla ha dimostrato con un progetto isolato in California che il giochino funziona. Infatti ora lo allargherà anche ad alcune aree del Texas, con la possibilità per i partecipanti al programma di guadagnare anche dei soldi sulla cessione dell’elettricità. Chiaro che gli altri non possono stare a guardare Elon Musk che fa il bello e il cattivo tempo.
Un approccio globale
Ed è così che nasce V3P, joint venture che sfrutterà le competenze e il supporto dei suoi membri per creare un ecosistema energetico in cui famiglie, imprese e intere comunità potranno aiutarsi e sostenersi a vicenda sfruttando l’energia nel modo più conveniente e meno impattante dal punto di vista ambientale. V3P lavorerà principalmente per:
- Analizzare e diffondere i vantaggi di una centrale elettrica virtuale
- Sviluppare procedure e istituire standard per aiutare il settore a crescere
- Supportare le istituzioni nella definizione di politiche adeguate
Scendendo nel concreto, V3P vuole trovare hardware e software adatti per regolare l’entrata e l’uscita di energia elettrica dai dispositivi collegati alla centrale virtuale in risposta alle necessità della rete.
In questo modo auto, sistemi di accumulo, impianti fotovoltaici garantiranno una gestione efficiente e “fluida” dell’energia di un quartiere o una città arrivando – secondo quanto stimato dal Rocky Mountain Institute, ente no profit che tra l’altro guiderà il progetto – ad abbassare anche di 60 GW i picchi di domanda negli stati Uniti entro la fine del decennio. Si pensa addirittura che nel 2050 questo valore possa raggiungere i 200 GW.
I soggetti che partecipano al progetto V3P:
- Ford
- General Motors
- Google Nest
- OhmConnect
- Olivine
- SPAN
- SunPower
- Sunrun
- SwitchDin
- Virtual Peaker