L’Europa è sulla strada giusta per le rinnovabili. A dirlo è il think tank Ember,che evidenzia come il Vecchio Continente stia procedendo a un ritmo molto spedito, anche più di quanto originariamente previsto.

Una buona notizia quindi per tutti gli europei per ridurre la dipendenza energetica dagli altri Paesi, ridurre le emissioni e preparare le basi per la transizione all’auto elettrica.

Le nuove previsioni

Nello specifico, secondo Ember, l’Europa produrrà il 45% del proprio fabbisogno energetico da fonti rinnovabili entro il 2030, mentre l’obiettivo stabilito dal piano Fit for 55 nel 2021 era del 40%.

A supportare la crescita del settore energetico sarà principalmente il fotovoltaico, dato che nel 2030 ci si attende una quota doppia rispetto a quanto inizialmente previsto dall’Ue. Tra l’altro, le politiche di diversi Paesi e la crisi energetica hanno portato sempre più persone ad adottare sistemi fotovoltaici e pompe di calore, con un evidente risparmio nei costi domestici.

Foto - Fonti di energia rinnovabile (eolico e solare)

Pannelli fotovoltaici

Questo aspetto era stato evidenziato anche in un altro report recente di Ember, che aveva citato un risparmio complessivo di 12 miliardi di euro per i cittadini europei proprio grazie all’impiego di fonti eoliche e solari (cresciute del 10% tra marzo 2022 e gennaio 2023).

E non è finita qui. Stando sempre al think tank, l’Europa è sulla buona strada per bruciare le tappe anche per la presenza di auto elettriche. Dai circa 25 milioni di EV previsti da Fit for 55, Ember stima che nel 2030 si raggiungeranno almeno i 40 milioni di esemplari.

Ma – aggiungiamo noi –, se il trend degli ultimi mesi continuerà, si creerà una forbice ancora più ampia tra alcuni mercati. La crescita delle auto elettriche, infatti, è tutt’altro che omogenea, con l’Italia che ha visto addirittura calare la quota di EV nel 2022. Ecco perché serve un intervento più forte da parte della politica nostrana per sostenere la transizione e rendere più accessibile la mobilità elettrica.