Quali saranno le conseguenze dell’elettrificazione per il mercato? Se n’è parlato all’Automotive Dealer Day di Verona, che ha visto protagonisti la professoressa Silvia Bodoardo del Politecnico di Torino e Andrea Alessi, direttore di Volkswagen Italia.

Le due prospettive, quella scientifica e quella commerciali, danno i contorni della transizione energetica che riguarderà l’Europa nei prossimi anni.

La scienza

Il punto di vista della scienza è chiaro da tempo. Un cambiamento nel settore automotive è necessario ed è urgente per ridurre il prima possibile le emissioni di CO2 e le conseguenze del cambiamento climatico. La via più veloce è quella di investire sulla produzione di batterie, che dovrà essere sempre più sostenibile. Così la professoressa Bodoardo dell’Electrochemistry Group del Politecnico di Torino:

“Nella ricerca di materiali per le batterie bisogna bilanciare le prestazioni con la sostenibilità. L’evoluzione delle batterie porterà a ridurre l’impiego di materiali rari. Per esempio, già dal 2025 debutteranno degli accumulatori senza cobalto e sono in arrivo anche altre soluzioni specifiche.

Il punto forte delle batterie è il riciclo, che non è possibile per i motori endotermici. Ciò che è all’interno delle batterie può essere riutilizzato ed essere impiegato in vari modi, anche in settori diversi dall’automotive. A tal proposito, c’è un regolamento specifico in Europa che sostiene le iniziative di riciclo. Di conseguenza, i dubbi e le perplessità sul riuso delle batterie non hanno fondamento scientifico.

Inoltre, bisogna considerare che la ricerca sta andando avanti e sono pronte a debuttare le batterie allo stato solido o al litio-zolfo che promettono un’elevata densità energetica.

La produzione in Europa s’intensificherà e creerà un indotto in tutta la filiera dell’auto. Naturalmente, ciò dovrà essere accompagnato dalla formazione. In questo settore sono pronti 800.000 posti di lavoro nei prossimi anni e un grande lavoro dovrà essere svolto dalle università”.

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Il mercato

Nell’automotive, le considerazioni scientifiche devono trovare un equilibrio con quelle commerciali. La scelta dell’Unione Europea impone ai Costruttori di rivedere la propria operatività. A spiegare la situazione è Andrea Alessi, direttore di Volkswagen Italia:

“La sfida dell’elettrico è epocale per tanti motivi. Presuppone uno stravolgimento del sistema produttivo attuale e impone delle modifiche sostanziali alle abitudini del cliente. Si tratta di un cambiamento che nasce fuori dal mercato e che pone ulteriori sfide ai brand.

Attualmente, l’elettrico è in svantaggio rispetto ai modelli endotermici, almeno dal punto di visita della facilità d’utilizzo. Chiaramente, la tecnologia andrà avanti e si evolverà. L’Italia ha compiuto la scelta sbagliata di rallentare questa transizione, che è inevitabile, piaccia o meno. Il sistema industriale ed economico deve adeguarsi e provare a trarne il massimo beneficio, anche perché le opportunità non mancano. Occorre sviluppare delle politiche per attirare gli investimenti, bisogna cavalcare la transizione.

Il prezzo delle auto elettriche? Sarà determinante nell’evoluzione della domanda. Negli ultimi anni, il prezzo delle auto elettriche ha avuto un andamento molto instabile, come prevedibile in un mercato in ascesa. Tra l’altro, gli investimenti in BEV nascono dall’aumento dei ricavi dovuto alla vendite di auto termiche. Purtroppo, i prezzi delle endotermiche continueranno a crescere, è una diretta conseguenza della necessità di investire in BEV".