Immaginate di dover ricaricare un camion elettrico con un pacco batterie da svariate centinaia di kWh. Per farlo in tempi brevi, utili a non ritardare la consegna del prezioso carico, avrete bisogno di una colonnina di enormi dimensioni e con potenza fuori dal normale.

Per offrire un'infrastruttura di rifornimento ai propri clienti, Tesla ha creato i Megacharger, delle colonnine enormi, con prese di ricarica esclusive per il mezzo pesante, che presto saranno distribuite in tutti i Paesi del mondo dove il camion sarà venduto.

Recentemente il primo nuovo impianto pubblico è stato testato dal vivo da un camionista americano in California.

La promessa dei 400 km in 30 minuti

Il Tesla Megacharger, come anticipato, sarà dedicato esclusivamente al Tesla Semi e ai propri clienti. Dotato di un attacco specifico doppio verticale, dovrebbe poter garantire 400 km di autonomia al trattore stradale (così vengono chiamate nel settore le motrici) in appena 30 minuti, in base a quanto dichiarato da Musk nel corso dell'ultima conferenza stampa.

Si tratta di una tecnologia nuova ma non del tutto innovativa, perché anche i produttori di camion europei - che di esperienza ne hanno da vendere in questo campo - stanno attualmente testando la ricarica in Megawatt, cioè fino a una potenza di 1.000 kW.

 

Il primo di una serie

Il primo impianto Megacharger di Tesla è stato implementato presso la stazione Supercharger di Baker, in California, tra Los Angeles e Las Vegas. Lo stesso luogo in cui è stato avvistato e testato da un camionista di passaggio, che ha provveduto a scattare delle foto.

Leggendo le discussioni in merito sui vari social, l'aspetto che ancora non è chiaro ai professionisti su questo tipo di ricarica è il costo delle ricariche. Fino a oggi, infatti, il camion di Musk è stato testato solo all'interno di flotte specifiche (come quella di Pepsi) che ha potuto usufruire di sconti per l'elettricità all'ingrosso.