Le immatricolazioni di auto elettriche continuano a crescere in tutto il mondo, ma a un ritmo inferiore rispetto a quanto si prevedeva fino a poco tempo fa. Soprattutto in alcuni mercati, le BEV stanno faticando parecchio, strette tra la mancanza di politiche di incentivi convincenti e prezzi di listino ancora poco convenienti in tanti casi.

Questa situazione di stallo potrebbe durare ancora per diverso tempo secondo gli analisti. In particolare, stando a Morgan Stanley, il rallentamento globale dei veicoli elettrici potrebbe protrarsi per altri 12-18 mesi, con una "ripresa" attesa solamente intorno al 2027.

Le previsioni fino al 2027

Come già sottolineato, ciò che è importante notare di questo "rallentamento" è che si tratta di un calo del tasso di crescita, non di una diminuzione delle vendite complessive. Non a caso, Morgan Stanley osserva che il mercato globale si sta avviando verso un altro anno record di vendite di veicoli elettrici.

Tra il 2024 e il 2026, gli analisti prevedono che la quota di BEV sul totale passerà dal 14% al 17%, ossia il 3% in meno rispetto alle stime precedenti. Superato questo periodo, la crescita delle immatricolazioni dovrebbe aumentare di ritmo, toccando una quota del 32% entro il 2030 (un valore comunque inferiore dell'8% rispetto alle precedenti proiezioni di Morgan Stanley).

Nei prossimi anni, quindi, le vendite di veicoli elettrici dovrebbero ancora aumentare, ma non come in passato. Secondo gli analisti, le ragioni per cui questo sta accadendo sono molteplici e intrecciate tra loro. 

Perché la crescita delle vendite di BEV sta rallentando

Gran parte del calo del volume di vendite di veicoli elettrici deriva (e deriverà) da mercati come quelli di Stati Uniti ed Europa, dove l'accessibilità economica dei veicoli elettrici e le tariffe contro i produttori cinesi "rimangono fattori chiave per l'adozione dei veicoli elettrici", afferma la banca.

I prezzi dei veicoli elettrici in questi mercati sono superiori del 20-30% rispetto ad analoghi modelli termici, osservano gli analisti. E gli alti tassi di interesse non aiutano. 

Inoltre, le Case stanno rivedendo i loro investimenti in EV, in gran parte non redditizi. La maggior parte dei brand ha investito moltissimo in ricerca e sviluppo e in nuove linee di produzione, ma non ha raggiunto le economie di scala necessarie per produrre un buon livello di profitto. Di conseguenza, stanno aumentando gli investimenti sulle motorizzazioni termiche e ibride, ancora dominanti sul mercato. 

Secondo gli analisti, la "colpa" di questa situazione è anche del nuovo boom della domanda di veicoli ibridi e ibridi plug-in (PHEV), anche se - dati alla mano - le plug-in risultano in stallo da diverso tempo. 

Come cresceranno le vendite di auto elettriche

Qual è la chiave per una ripresa dei veicoli elettrici? In generale, gli osservatori del settore puntano su un'infrastruttura di ricarica ancora più solida e distribuita in modo omogeneo sul territorio e prezzi di listino mediamente più bassi.

Il team di Morgan Stanley sostiene anche l'idea che la "ripresa" dipenderà pure dalle nuove collaborazioni tra le Case, in particolare quelle tra produttori cinesi e occidentali. Così si potrebbero combinare la capacità produttiva e la catena di fornitura globale dei marchi "tradizionali" col know-how in termini digitali e tecnologici dei marchi cinesi.

C'è anche da dire che la fiducia degli automobilisti sulle vetture elettriche aumenterà nel momento in cui il progresso tecnologico di batterie e motori elettrici si stabilizzerà (si pensi anche all'arrivo delle batterie allo stato solido, che promettono un'efficienza nettamente superiore rispetto alle controparti agli ioni di litio).

Ciò avrà ripercussioni positive anche sulla tenuta del valore dei modelli usati (che rappresenta un altro punto a sfavore di numerose vetture a zero emissioni in diversi mercati).