Accesa probabilmente già da settimane, l'aria condizionata si prepara agli straordinari di agosto, quando Sole e viaggi in strada costringeranno tanti automobilisti a proteggersi dal caldo. Ma quanto incide tutto questo su consumi e autonomia dell'auto elettrica?

A dare una risposta è il club automobilistico tedesco Adac, con sede nel Comune di Landsberg am Lech, che ha testato la resistenza di una Tesla Model Y simulando un ingorgo di 8 ore con temperature esterne di 35 gradi e utilizzando lampade UV capaci di replicare i raggi solari. I risultati?

Solo il 2% all'ora

All'inizio dell'esperimento, il SUV elettrico aveva un livello di carica della batteria del 60%, l'aria condizionata impostata a 20 gradi e la "modalità campeggio" attivata, per garantire una climatizzazione continua anche con la vettura ferma.

Tesla Model Y - interni

Gli interni della Tesla Model Y

Causa raggi UV, il cruscotto si è presto riscaldato fino a 45 gradi, mentre il parabrezza ha superato i 60 C°. Il climatizzatore ha perciò dovuto lavorare duramente, tanto da non riuscire ad abbassare la temperatura interna ai 20 gradi previsti, fermandosi (e mantenendo) i 25 C°.

Così, nelle 8 ore di prova, l'aria condizionata ha consumato circa 1,5 kW, pari 12 kWh, riducendo la carica della batteria (da 75 kWh) del 16%: in pratica, del 2% all'ora.

Come (o meglio di) un'auto a benzina

L'Adac ha poi fatto il confronto con un'auto a combustione, che nelle stesse condizioni consumerebbe fra 1 e 1,5 litri di carburante all'ora, per un totale di 8-12 litri in 8 ore: con un serbatoio da 50 litri, l'autonomia si ridurrebbe del 2-3%. La perdita è quindi uguale o leggermente superiore.

Tirando le somme, non c'è da preoccuparsi se in auto elettrica si resta imbottigliati nel traffico per molte ore. Il consiglio è però quello di partire con un livello di carica della batteria sufficiente a completare il viaggio in programma.