Nürburgring: per ogni appassionato d’auto basta questa parola per suscitare emozione e interesse. Per i pochi che non lo sapessero si tratta della celebre pista in Germania che per il suo difficilissimo tracciato è diventata un banco di prova per tutti i costruttori mondiali.
Il record elettrico di Volkswagen
Ormai è tradizione che i vari costruttori portino le loro vetture più significative a misurarsi con questa pista e col cronometro. Così ha fatto anche Volkswagen per il suo prototipo elettrico ad altissime prestazioni I.D. R dotato di due motori elettrici con una potenza complessiva di 500 kW, pari a 680 CV, capace di dominare la Pikes Peak 2018 e stracciare il record di Goodwood pochi mesi fa.
Volkswagen non ha voluto perdere nessuna opportuità e dopo varie sedute di prove ha attaccato il tempo sul giro del Nürburgring facendo registrare, lo scorso 3 giugno il tempo di 6 minuti 5 secondi e 336 millesimi per coprire i 20,8 km della pista, record assoluto per le vetture elettriche. Adesso, a distanza di due mesi, la casa tedesca rende noti altri dati registrati dalla vettura durante il giro record. E si tratta sempre di numeri da capogiro.
Le cifre
Iniziando dai dati basilari, la velocità media della I.D. R lungo il Nürburgring è stata di 204,96 km/h, la velocità massima 273 km/h, la più bassa 83 km/h. Le cifre più interessanti sono però quelle che riguardano l’energia: la vettura per completare il giro record ha sfruttato 24,7 kWh con un consumo medio di 1,188 kWh al km. Ebbene, 24,7 kWh per coprire una simile distanza a queste velocità sono un consumo veramente irrisorio: equivalgono infatti a circa 1/4 di quanto occorrerebbe a una vettura convenzionale per ottenere un tempo oltretutto più lento.
I numeri del record:
- Tempo sul giro: 6'05'336
- Energia impiegata: 24.7 kWh
- Consumo energetico: 1,188 Wh/km per 20.8 km
- Velocità media: 204.96 km/h
- Velocità di punta: 273 km/h
- Velocità minima: 83 km/h
- Forza centrifuga: oltre 3.49 g
La I.D.R ha dominato anche nella velocità di percorrenza delle curve e nelle frenate grazie all’aerodinamica molto spinta e ai freni in carbonio. Il prototipo Volkswagen ha raggiunto picchi di accelerazione centrifuga in curva superiori a 3 g e frenate fino a 2,7 g. Sono valori superiori a quelli delle vetture che corrono la 24 Ore di Le Mans, come confermato da Romain Dumas, l’autore del giro record, che richiedono al pilota una preparazione atletica non indifferente.
Un ruolo importante per ottimizzare il consumo di energia immagazzinata nelle batterie agli ioni di litio lo ha svolto il DRS, un sistema simile a quanto usato dalla Formula 1 che permette al pilota di intervenire manualmente sull’incidenza degli elementi dell’ala posteriore per migliorare la penetrazione aerodinamica nei rettilinei, sprecando meno energia. Nel corso del giro record Dumas ha attivato il DRS ben 23 volte.
Rigenerazione studiata ad hoc
I tecnici Volkswagen hanno studiato una gestione del sistema di recupero energetico specifica per il tracciato del Nürburgring, in modo che la vettura avevesse all’inizio del lungo rettilineo finale la maggiore percentuale di energia recuperata: il 9,87%. Durante il giro la I.D. R ha generato il 9,2% dell’energia necessaria attraverso il recupero in frenata.
Attenzione all’energia per ricaricare
Gli sforzi di Volkswagen non hanno trascurato nemmeno il processo di ricarica delle batterie. La casa tedesca ha adottato un normale generatore con motore a scoppio, alimentato però a glicerina e non a gasolio. La glicerina deriva dalla produzione di biodiesel, non è tossica e la sua combustione non produce emissioni pericolose né residui, tanto che è usata come additivo in campo alimentare e cosmetico. Dunque anche la ricarica ha avuto un basso impatto ambientale.