La scorsa settimana, tra i numerosissimi articoli che sono usciti sul Tesla Cybertruck, ce ne sono stati tanti che hanno affrontato la questione dell’aerodinamica. Il pick-up elettrico presentato da Elon Musk e soci con tanto scalpore, infatti, stando agli studi di un ingegnere aeronautico, ha un ottimo coefficiente di penetrazione.
Fotogallery: Tesla Cybertruck
Uno studio incompleto
L’ingegnere di cui sopra, tal Justin Martin, nelle sue simulazioni indipendenti, ha indovinato le proporzioni e le forme del Cybertruck e ha realizzato un’analisi verosimili. Ma non ha potuto tenere conto della misura delle ruote, che tanto influiscono a livello aerodinamico, e ha solo abbozzato dimensioni e sporgenze dei passaruota, non potendo effettuare misurazioni più precise ma basandosi solo sulle immagini disponibili. Inoltre, nello studio di Martin, non sono presi in considerazione gli specchietti retrovisori, assenti sulla concept ma di certo presenti sui futuri modelli di serie. Per questo motivo, non è arrivato a calcolare un valore preciso ma si è limitato a considerazioni di carattere generale.
Ci pensa Musk, allora, a giocare con i numeri e ha dire che Cx ha il Cybertruck. O meglio, che potrebbe avere se, parole sue, “gli ingegneri compissero sforzi estremi”. Si arriverebbe a un coefficiente di penetrazione di 0,30. Che sarebbe un record, considerando stazza e sezione frontale del mezzo in questione.
L’importanza del Cx
Andando oltre il Tesla Cybertruck, e guardando la questione da una prospettiva più generale, ci si chiede perché quella dell’aerodinamica sia così rilevante. Semplice, perché nelle auto di produzione, una minor resistenza aerodinamica significa minori consumi. E, parlando di auto elettriche, i minori consumi (energetici, nel caso) significano più strada percorsa con una ricarica. Oppure, se preferite, significa percorrere la stessa distanza con batterie più piccole. Risparmiando spazio, peso e costi di produzione.
Tornando al Cybertruck, un Cx di 0,30 rappresenterebbe un traguardo invidiabile. Da auto sportive più che da berline o, addirittura, pick-up. Anzi, per dirne una, le sportive a volte fanno anche peggio. La Lamborghini Aventador non va oltre di 0,35. Ma nel caso delle supercar entrano in gioco anche altri fattori. Come la necessità di avere tanto carico aerodinamico, ad esempio, per restare stabile anche ad alte velocità (una Formula 1 ha un Cx che varia tra 0,70 e 1, se vogliamo estremizzare).
L’aerodinamica Tesla
Guardando in casa Tesla, invece, l’aerodinamica ha sempre avuto un’importanza primaria. Così, i valori fatti registrare da Model X, Model S e Model 3 sono rispettivamente di 0,25, 0,24 e 0,23. Nel panorama della mobilità green, spiccano la Toyota Prius (0,24), la Volkswagen ID.3 (0,27) e la Nissan Leaf (0,29).