Dopo lo "scorporo" di Iveco e la creazione delle società On-Highway e Off-Highway (la prima dedicata al trasporto stradale, la seconda alle attività cava-cantiere e agricoltura), CNH Industrial concretizza i piani per lo sviluppo della mobilità "green" ufficializzando il già annunciato accordo con la californiana Nikola Corporation per lo sviluppo e la commercializzazione del camion Nikola Tre in varianti 100% elettriche e fuel cell a idrogeno.

Si tratta di una partnership al 50% in cui CNH ha investito qualcosa come 250 milioni di dollari (dei quali il 40% versati e il resto erogati sotto forma di servizi) e che secondo Hubertus Muehlhaeuser il CEO del colosso italoamericano con sede nei Paesi Bassi porterà all’attività nel settore del trasporto pesante crescite lievi e costanti (intorno all’1%) nel prossimo quinquennio.
Leadership nel trasporto pesante sostenibile
Tramite l'accordo con Nikola Corp. che dispone non soltanto di un know-how avanzato con tecnologie e brevetti propri, ma anche di una capacità produttiva e di una propria rete di infrastrutture per il rifornimento, CNH spinge sul green con l’obiettivo di ottenere la leadership nel campo del trasporto pesante sostenibile.
Si tratta di un segmento del trasporto commerciale in cui si è già dimostrata attiva al punto da arrivare, oggi, a proporre l’alimentazione a metano liquefatto (LNG) sull’intera gamma di veicoli stradali Iveco.

La vera alternativa è l'idrogeno
Il passaggio all’elettrico è fondamentale per soddisfare i severi limiti sulle emissioni che andranno affrontati nel prossimo decennio e, al tempo stesso, per creare le basi per un sistema di economie circolari virtuose, il modello di business del futuro. Come ha ribadito Gerrit Marx, direttore della sezione Commercial and Special Vehicles "quella dell’idrogeno è l’unica via davvero percorribile".

L'elettrico a batteria come testa di ponte
Il progetto punta a una doppia espansione globale: il modello elettrico inizierà a essere testato nell’autunno del 2020 e sarà disponibile l’anno successivo, quando inizierà la sperimentazione su strada della variante fuel cell che, sempre secondo i partner, richiede più tempo per le verifiche di efficienza e affidabilità nonché per l’industrializzazione. Anche se Nikola assicura che "la tecnologia è pronta". Dunque, prepariamoci a vederlo su strada nel 2023.
La base è l'Iveco S-Way
Iveco fornirà la base, ossia la piattaforma del nuovo S-Way, erede di Stralis, e la propria rete commerciale europea, mentre Nikola, oltre alla tecnologia e al sistema di rifornimento, introdurrà una piattaforma tecnologica ad elevata connettività gestita tramite un cloud con elevato livello di cyber-security, mettendo a disposizione aggiornamenti over the air e una sistema di diagnosi telematica.

Sviluppare le stazioni di rifornimento
Interessanti anche i piani di sviluppo della rete di stazioni per il rifornimento "misto" di energia elettrica e idrogeno che, secondo le stime di Nikola, grazie all’elevata autonomia (circa 1.000 km) consentirebbe di coprire efficacemente la rete autostradale europea con non più di 100 stazioni, allestendone il 42% entro il 2022, un altro 43% per il 2026 e arrivando al 98% del totale per il 2030. Mentre negli Usa, si prevede di superare le 700 stazioni da qui al 2028.

Chi è Nikola
Alter-ego di Tesla (che pure un suo modello di camion lo avrebbe) per il trasporto pesante? Verrebbe da pensarlo, considerando i molti punti in comune tra le due società come la visione e il nome che omaggia la figura del grande ingegnere serbo Nikola Tesla.
E l’ambizione di ottenere lo stesso successo, la startup avviata nel 2014 a Salt Lake City e con quartier generale a Phoenix, in Arizona, non l’ha mai nascosta: “Ci auguriamo di diventare la Tesla dei camion” ha ribadito Trevor Milton, fondatore e CEO di Nikola Motor Company, dichiarando che Nikola Tre ha già ricevuto ordini superiori alla capacità produttiva stimata dello stabilimento che sorgerà nel 2020 e inizierà la produzione nel 2021 appunto, "impegnata" per diversi anni.