Nei mesi scorsi è già circolata l’ipotesi che il SUV elettrico supercompatto Renault City KZ-E, inizialmente destinato al solo mercato cinese, possa arrivare anche in Europa. Guardando alla natura dell’auto, da subito si è fatta largo l’idea che da noi, nel Vecchio Continente, l'auto sarebbe potuta arrivare con il marchio Dacia.

Ora queste previsioni iniziano a prendere corpo e sembra che la City KZ-E sarà commercializzata anche in Europa a partire dal 2021. E il logo sul cofano?

Fotogallery: Renault K-ZE

Una questione di emissioni

Il nodo sul marchio con cui arriverà la City KZ-E è legato (anche) alla questione dei limiti di emissioni imposti dell'Unione europea. Olivier Murguet, responsabile vendite del gruppo francese, lo ha spiegato al sito tedesco Automobilwoche: “I limiti sulle CO2 sempre più stringenti costringono le Case a ingenti investimenti. La flotta Dacia, in questo momento, rischia di superarli. Per abbassare la media ed evitare le sanzioni ci sono tre strade: motori termici più efficienti, più modelli a gas e, nel lungo periodo, l’elettrificazione”. Ecco, la City KZ-E potrebbe rappresentare il primo passo della Casa verso la mobilità a zero emissioni.  

15.000 euro e 250 km di autonomia

Stando al media tedesco, la City KZ-E avrà accumulatori in grado di garantire un’autonomia di 250 km con una sola ricarica (sul ciclo WLTP) e costerà circa 15.000 euro, batterie incluse. Un prezzo particolarmente aggressivo guardando ai listini delle elettriche attualmente in commercio, in cui la più economica, la Seat Mii electric, non scende al di sotto dei 23.250 euro.

Il modello cinese, che adotta batterie da 26,8 kWh ricaricabili anche con colonnine rapide, ha un consumo energetico di soli 10,8 kWh per 100 km ed è spinto da un piccolo motore elettrico da 33 kW di potenza e 125 Nm di coppia. La Renault City KZ-E, inoltre, raggiunge una velocità massima di soli 105 km/h.

2019 Renault K-ZE

Qualche ritocco per l’Europa

Rispetto al modello venduto in Cina, l’auto sarà sottoposta a una serie di modifiche per rispettare i requisiti di sicurezza richiesti dai nostri mercati. Inoltre, passerà dallo standard di ricarica cinese GB/T alle prese CCS diffuse in Europa. Probabilmente riceverà anche un aggiornamento al powertrain, anche se in questo senso non sono state rilasciate informazioni. Infine, sempre stando a quanto dichiarato da Murguet, l’auto cambierà anche nome.