La nuova Toyota Mirai, berlina a idrogeno della Casa giapponese, è stata svelata con il suo design tutto nuovo e 500 km di autonomia.
Ammettiamolo, la prima generazione della Toyota Mirai aveva un design “impegnativo”, con quel frontale molto elaborato, la parte posteriore delle fiancate molto bombata e una coda dallo stile un po’ pesante. Il suo merito però andava ben al di là delle linee della carrozzeria e puntava tutto sulla tecnologia fuel cell. La stessa utilizzata dalla seconda generazione della berlina a idrogeno giapponese, presentata nelle scorse ore col suo stile completamente rinnovato e autonomia maggiorata.
Fotogallery: Toyota Mirai 2020
Come la concept
Se a guardare le foto della nuova Mirai avete un’impressione di déja vu avete ragione: la berlina infatti non cambia praticamente nulla rispetto alla concept vista qualche mese fa al Salone di Tokyo. Un’auto che abbandona le spigolose linee della prima generazione per abbracciare uno stile più morbido e filante, aumentando allo stesso tempo anche le misure. La lunghezza arriva ora infatti a 4,97 metri (prima era 4,89), per una larghezza di 1,88, altezza di 1,47 e un passo di ben 2,92 metri.
Proporzioni da ammiraglia per uno stile decisamente più gradevole e che, secondo le parole del capo progetto, la renderà ancora più desiderabile, non solo per il suo particolare powertrain. “Voglio che i clienti scelgano la Mirai non solo perché è una fuel cell, ma semplicemente perché desiderano quell’auto”.
Anche in abitacolo la nuova Mirai ha subito una rivoluzione, a partire dalla possibilità di viaggiare in 5 (prima l’omologazione era per 4) e la plancia hi-tech composta da 2 monitor: uno da 8” per la strumentazione e un altro da 12,3” per il sistema di infotainment.

Piattaforma comune
Alla base della nuova Toyota Mirai c’è la piattaforma TNGA, portata al debutto dalla quarta generazione di Prius e utilizzata anche da Corolla e C-HR, con schema a trazione posteriore e 3 serbatoi per l’idrogeno (uno più lungo e 2 più corti), grazie ai quali la berlina fuel cell giapponese può stivare 1 kg in più di idrogeno e guadagnare il 30% in più di autonomia, per un totale di 500 km. Un traguardo raggiunto anche grazie al miglioramento dell’intero sistema propulsivo.
L’adozione della nuova piattaforma, dicono in Toyota, rende la Mirai anche più piacevole da guidare, con una rigidità maggiorata che le dona una miglior agilità. Sensazioni più sportive per un’auto in arrivo sul mercato (Europa compresa) verso la fine del 2020 – in Italia nel 2021 – con listino prezzi ancora da comunicare.