Diesel e benzina? Il loro valore precipiterà. Parola di Elon Musk che ha voluto sottolineare ancora una volta come, in una visione a lungo spettro, la convenzienza per un cliente automobilistico tipo è quella di comprare elettrico. Di più, di comprare Tesla, considerando l'offerta in termini di Auto-pilot.
La questione, a ben vedere, è di semplice comprensione, analizzandola dall'ottica del grande capo Tesla: il mondo dell'elettrico ad oggi si trova a comporre una quota di mercato esigua rispetto al computo totale delle vendite di autoveicoli, vero, ma è altresì vero che l'industria dell'automobile ha improntato, in concerto con quelle che sono le direttive politiche in tema di emissioni, il proprio percorso in quella che è la mobilità EV.
Investire oggi per (un) domani
Qui il discorso si amplia e si evolve, perchè ad oggi, il concetto di mobilità elettrica si lega anche, nel caso di Tesla, con quella che è l'evoluzione del concetto di guida autonoma, declinata nell'autopilot della casa di Palo Alto.
Dunque la considerazione di un personaggio come Musk non può che essere conseguente: mentre le auto con alimentazione endotermica andranno a perdere il proprio valore, le elettriche e le Tesla potranno diventare dei mezzi in grado di generare valore economico, tanto più che la volontà dello stesso Musk, sarà quella di aumentare in futuro il prezzo dell'opzione Self-Driving.
Si tratta di una considerazione a margine che lo stesso Musk aveva concesso in un podcast quasi un anno fa, in relazione al quale è partito il processo:
"L'acquisto di un'auto oggi è un investimento nel futuro. Penso che la cosa più profonda sia che se acquisti una Tesla oggi, compri un bene che aumenterà di valore, non si deprezzerà.
L'approdo a Standard&Poor's 500
Lo scenario quindi sembrerebbe definito ascoltando le parole di un Musk che, nelle sue intenzioni, si ritrova in posizione di attesa prima di raccogliere definitivamente quanto seminato in questi anni.
Un percorso che, tra l'altro, sta vedendo Tesla in procinto di entrare verosimilmente entro la fine dell'anno, all'interno della lista di aziende presenti su Standard&Poor's 500, l'indice di mercato americano oramai più importante anche del Dow Jones, in grado di seguire il paniere azionario formato dalle 500 aziende americane a maggior capitalizzazione.