Si preannuncia battaglia sull'obbligo delle colonnine di ricarica nei distributori carburanti di Milano. Assopetroli e Grandi Reti, la prima l’associazione che riunisce tra gli altri gli operatori indipendenti della rete carburanti, la seconda le società di distribuzione dei carburanti stessi, hanno infatti già fatto ricorso contro la misura contenuta nel Regolamento per la Qualità dell'aria del Comune di Milano approvato lo scorso novembre.
“Il Comune di Milano - si legge in una nota congiunta - senza alcun confronto con i diretti interessati, ha introdotto nuovi oneri su cittadini e imprese, in nome di un beneficio ambientale tutto da dimostrare”.
L'oggetto del contendere
Il nodo della questione, secondo Assopetroli e Grandi Reti, ruota intorno al fatto che il provvedimento non terrebbe conto di molte criticità. Prima di tutto dell’onere economico a carico delle aziende. Poi, dell’ancora scarsa redditività del servizio di ricarica e quindi il problematico ritorno dell’investimento. Non ultima, dell’assenza di un parco circolante tale da giustificare la spesa sull’intera categoria a prescindere da ogni valutazione qualitativa.
“La sproporzione della misura è resa ancor più manifesta dall’imposizione applicata perfino ai punti vendita privi dello spazio fisico per i punti di ricarica”. Questi ultimi dovrebbero individuare altrove, fuori dal sedime dell’impianto, il luogo più adatto per poter adempiere all’obbligo.
"Obbligo irragionevole"
“Si tratta di un obbligo del tutto irragionevole - dichiarano il presidente di Assopetroli-Assoenergia Andrea Rossetti e il presidente di Grandi Reti Giuseppe Gatti – Si vuole imporre agli operatori un onere sproporzionato rispetto ai benefici attesi per la collettività e si adotta un provvedimento che travalica i poteri del Comune e che viola la libertà d’impresa in modo insensato”.
“Benché l'impianto carburanti, a tecnologie mature, potrà essere l'infrastruttura ideale per la ricarica veloce dell’auto elettrica – prosegue la dichiarazione congiunta – ad oggi non esistono le condizioni tecniche, economiche e perfino regolatorie per giustificare un’iniziativa su scala generalizzata”.
Interventi strutturali
Per le due associazioni si tratta di "una fuga in avanti", frutto di una sensibilità politica che si basa su concetti corretti, ma che non riesce a tenere conto delle reali condizioni della rete attuale. Addirittura, secondo le due associazioni, "buona parte della rete distributiva dei carburanti del Comune di Milano non disporrebbe della potenza elettrica necessaria al recharge e dunque necessiterebbe di interventi infrastrutturali spesso incompatibili con gli spazi a disposizione".
Assopetroli ha presentato poi un secondo ricorso contro il divieto d’installazione di nuove caldaie alimentate a combustibili liquidi.