Ricordate l’attacco hacker ad opera di Egor Igorevich Kriuchkov che interessò la Gigafactory Nevada? Ecco, il pirata informatico russo sarà detenuto negli Stati Uniti dopo essere stato condannato lunedì per l’accaduto.

Kriuchkov, che già a marzo si dichiarò colpevole, ha adesso lanciato un videomessaggio dal carcere con il quale si è scusato per l’accaduto e si è detto pentito. “Mi dispiace per quello che ho fatto”, ha fatto sapere tramite un interprete del tribunale. Secondo il Seattle Times, l’hacker sarebbe in grado di parlare un inglese fluente, ma il giudice a cui è stato affidato il caso ha comunque preferito affidargli un interprete.

Pentimento a orologeria?

Kriuchkov ha detto che nel tempo passato in carcere ha avuto modo di riflettere sul dolore che ha recato alla famiglia in Russia e al danno alla sua reputazione. Non si sa quanto sia sincero il pentimento, ma dalla Russia alcuni suoi parenti hanno scritto email al giudice chiedendo clemenza.  

“Ho capito di aver avuto una condotta sbagliata” ha detto ancora Kriuchkov, il cui attacco alla sicurezza informatica del sito produttivo di Tesla non ha comunque avuto successo e la sicurezza dei computer della Casa è restata intatta.

Tesla FBI

Il tentativo di fuga

Il problema, per Kriuchkov, è che il giudice ha accertato il fatto che l’hacker aveva provato a contattare un dipendente di Elon Musk (la cui identità non è stata verificata) offrendo la bellezza di 500.000 dollari per poter entrare nei software aziendali a fini criminali e che questo dipendente ha rifiutato la somma di denaro e ha iniziato a collaborare con l’FBI per sventare l’attacco. E Kriuchkov fu arrestato dalla polizia di Los Angeles in aeroporto mentre cercava di lasciare il Paese.

Nel tira e molla la vicenda si è conclusa con il giudice che ha accolto un patteggiamento e ha condannato Kriuchkov a 10 mesi di detenzione. L’hacker russo, che resterà sotto supervisione federale per i prossimi tre anni se rimarrà negli USA, dovrà pagare anche una somma di circa 15.000 dollari per risarcire quanto speso da Tesla per indagare sull’attacco informatico e consegnare la documentazione all’FBI.