Sono giornate elettrizzanti (in tutti i sensi) quelle che si stanno vivendo in casa Rimac ultimamente. Dopo essere finita sotto i riflettori per l'operazione che gli ha consentito di mettere le mani niente meno che su Bugatti, la giovane azienda ha avuto anche l’onore di ospitare Ursula von der Leyen.
La presidente della Commissione europea è volata nei giorni scorsi a Zagabria per approvare il Pnrr messo a punto dalla Croazia e ha approfittato dell’occasione per spostarsi a Sveta Nedelja e fare una capatina alla sede del costruttore di auto elettriche.
Robotaxi, non solo Pnrr
Insieme a lei, c’era anche il primo ministro Andrej Plenković. Come mai tutta questa attenzione? Perché Rimac guida Project 3 Mobility, un progetto di mobilità sostenibile pensato per lanciare un servizio di robotaxi elettrici. Il piano parte prima dalla conquista della capitale croata, poi dell’Europa e del Medio Oriente.
Al progetto partecipa anche l’Ue con un cofinanziamento di 200 milioni di euro sui 450 totali previsti per la fase iniziale. Ma sono coinvolti anche KIA, come investitore e azionista della società, e Microsoft, che fornisce i software. L’obiettivo è presentare alcuni prototipi già alla fine di quest’anno e lanciare i taxi intelligenti nel 2024.
Futuro verde e digitale
Alla fine della visita, Project 3 Mobility è stato promosso a pieni voti da Plenković, perché il progetto “coincide pienamente con gli obiettivi della 4° Evoluzione Industriale, con un piano europeo 100% digitale e 100% verde”. La Croazia ha “persone giovani, creative, innovatrici”. Proprio come quelle che lavorano a Rimac, dove il lavoro è uno dei segreti del successo.
Giudizio molto positivo anche da parte di Ursula von der Leyen, che nello stabilimento ha “visto il futuro della mobilità, risposta perfetta ai cambiamenti climatici” e che “protegge l’ambiente” con una “digitalizzazione che funziona”.
La cosa non può che fare piacere a Mate Rimac: “Siamo lieti che Project 3 Mobility sia stato riconosciuto come progetto strategico e proposto per ricevere i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il futuro della mobilità cambierà completamente”.