Il mercato dei produttori di motori elettrici per auto avrà presto un nuovo competitor. Enedym, azienda americana specializzata nello sviluppo di propulsori a zero emissioni, ha ottenuto un finanziamento di 15 milioni di dollari, per accelerare lo sviluppo dei motori, soprattutto per applicazioni in ambito automotive, ma anche per la micromobilità, oltre che per l'utilizzo in campo industriale. Ma di che tipo di motori si tratta stavolta?
Costano quasi la metà
Tra i produttori di motori elettrici, Enedym si distingue per la sua specializzazione nella progettazione e nello sviluppo di unità SRM, acronimo di motori a riluttanza commutata. Rispetto ai propulsori elettrici "tradizionali", questi non richiedono l'utilizzo di terre rare nei magneti per il loro funzionamento. Il che si traduce in un risparmio in termini economici nell'ordine del 40% rispetto ad esempio ad un motore sincrono a magneti permanenti. E al netto dei costi, ci sono anche diverse implicazioni ambientali e geopolitiche.
Inoltre, le caratteristiche strutturali dei motori a riluttanza commutata li rendono particolarmente efficienti alle alte velocità di funzionamento, riuscendo a funzionare senza stress eccessivi anche alle alte temperature.
Come funziona
Ma vediamo come è fatto un motore a riluttanza commutata. Lo statore e il rotore contengono numerose sporgenze che producono poli magnetici. Quando almeno due poli del rotore si allineano con almeno due poli dello statore si mette in pratica il fenomeno che si chiama appunto riluttanza magnetica, in grado di generare la coppia necessaria a muovere l'auto.
Tuttavia, non è tutto oro quello che luccica: gli SRM rispetto ad esempio ai motori sincroni, pagano lo scotto di una maggiore rumorosità, nonché problemi legati alla variazione di coppia e di potenza specifica. Tutti elementi sui quali i tecnici Enedym lavoreranno grazie al nuovo finanziamento in arrivo.