Ora è ufficiale: dal 2022 il SUV elettrico Mazda MX-30 arriverà anche in una versione range extender con motore rotativo Wankel. La soluzione sarà proposta inizialmente sui mercati americani ed europei già a partire dai primi mesi del prossimo anno.
Dopo 10 anni dalla sua uscita di scena, era il 2012 quando l’ultima RX-8 veniva prodotta, il motore Wankel torna quindi a far parlare di sé. Stavolta, invece che come principale organo di propulsione per una vettura sportiva, come evoluto generatore di energia. Vediamo come funziona.
I vantaggi dei pistoni rotanti
La Mazda MX-30 che abbiamo imparato a conoscere fino a oggi è un’elettrica pura. Ha design accattivante, contenuti di qualità e un approccio che per minimizzare l'impatto ambientale ha puntato su una batteria relativamente piccola per la sua categoria, con una capacità di 35,5 kWh. Il che si traduce in un'autonomia dichiarata (WLTP) di circa 200 km, che nel ciclo cittadino arrivano a 260. Un valore orientato più che altro alle percorrenze urbane.
La versione con range estender, quindi, può offrire un'alternativa interessante per alcuni automobilisti. La Casa di Hiroshima ha progettato questo nuovo motore Wankel come un generatore di corrente. Non trasmette direttamente il moto alle ruote della MX-30, che per la trazione continua a sfruttare la batteria e il motore elettrico. Il rotativo, quindi, lavora a regimi di rotazione costante, con il fine di produrre l'energia che viene poi immagazzinata nella batteria. Perché un Wankel al posto di un tradizionale benzina ciclo otto sono tanti? I vantaggi possono essere diversi:
- È più leggero e compatto
- Ha minori emissioni di NOx
- Ha una potenza maggiore a pari cilindrata
- È meno costoso e richiede meno manutenzione

Un'elettrica con l'aiutino
Il fatto che sia utilizzato come range extender a regimi di rotazione ideali e non come unità propulsiva principale, inoltre, permette di contenere quelli che erano considerati i punti deboli di questo tipo di motore: i problemi di tenuta del rotore, la bassa coppia e il consumo di carburante.
In questo modo, la Mazda MX-30 (di cui qui trovate la nostra prova completa) sfrutta il Wankel, che è particolarmente compatto ed efficiente per lo scopo, solo quando la carica della batteria scende al di sotto di certi livelli.

In futuro anche a idrogeno?
Per il momento, il motore rotativo che Mazda adotterà a partire dal prossimo anno sulla MX-30 è di tipo "tradizionale", con alimentazione a benzina. Non è detto però che in futuro la Casa giapponese non ne proponga anche una particolare versione a idrogeno, che è attualmente allo studio. Usare questo vettore energetico, infatti, permetterebbe di ridurre ulteriormente le emissioni inquinanti e andrebbe a inserirsi perfettamente nel piano del brand verso la decarbonizzazione.
Secondo quanto definito dai piani alti, infatti, grazie all’arrivo di una nuova piattaforma dedicata alle auto elettriche vedrà la nascita di una gamma completa di modelli a zero emissioni entro il 2025, mentre a livello generale l’intenzione è quella di arrivare alla totale elettrificazione dell’intera gamma entro il 2030.