Le auto elettriche sono da mesi tra i pochi spiragli di luce nell'affannato mercato delle quattro ruote, ma Transport & Environment (T&E) lancia oggi un allarme: gli obiettivi di riduzione della CO2 lanciati dall’Unione europea sono a rischio e, con loro, le future vendite di vetture a batteria.

L’organizzazione si riferisce alle regole Ue attualmente in vigore, che fissano una precisa roadmap per le Case, con un taglio delle emissioni dei nuovi veicoli pari al 15% nel 2025 e al 37,5% entro il 2030. I target, però, sono considerati “troppo modesti” da T&E, anche se dovessero essere sostituiti prossimamente da quelli di Fit for 55: stop alle immatricolazioni di auto diesel e benzina nel 2035 e riduzione del 55% della CO2 nel 2030.

Proposte deboli e problemi grandi

A supporto della propria tesi, la ong porta uno studio che, tra le altre cose, dimostra come la prima tappa proposta da Bruxelles per il 2025 potrebbe essere raggiunta addirittura con due anni di anticipo, nel 2023: “Un chiaro segnale della debolezza dell’obiettivo prefissato”, è il perentorio giudizio.

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I pericoli, a questo punto, sono che il “mercato europeo dell’auto elettrica vada incontro a uno stallo” e che, “tra il 2022 e il 2030, secondo le stime, i cittadini Ue acquistino 18 milioni di auto elettriche in meno rispetto a quanto previsto dai piani di produzione dei costruttori, generando emissioni extra per 55 milioni di tonnellate di CO2”. Più della “quota annuale di gas serra rilasciati da tutte le auto circolanti in Spagna”.

T&E punta il dito anche contro alcune “lacune legislative” che permetterebbero di “raggiungere più facilmente gli obiettivi prefissati, favorendo la vendita di veicoli più pesanti, come i SUV altamente inquinanti e gli ibridi plug-in che, quando non vengono caricati, inquinano anche di più dei veicoli alimentati esclusivamente da combustibili fossili”.

Basta “bla bla bla”

La proposta di T&E per evitare un’altra crisi del mercato e raggiungere i traguardi chiesti dall’Europa è imporre agli Stati membri di “tagliare le emissioni del comparto automotive dell’80% entro la fine del decennio (invece che del 37,5% o del 55%, ndr), fissando una soglia intermedia da varcare nel 2027”.

“Non è più tempo di bla bla bla, è ora di agire”, ha commentato Carlo Tritto, Policy Officer di T&E Italia. “È arrivato il momento di fissare obiettivi adeguatamente ambiziosi se vogliamo scongiurare lo spettro di un decennio perduto nella corsa alla decarbonizzazione del settore”.

“Ciò è ancora più importante per l’Italia – ha continuato –, dove i tassi di motorizzazione sono tra i più alti d’Europa (655 auto ogni 1.000 abitanti) e le auto da sole rappresentano il 16% delle emissioni aggregate dell’economia”. Tritto ricorda anche che il taglio delle emissioni totali dalle nostre parti deve essere del 43,7% nel 2030.

Lo studio di T&E