JPMorgan ha deciso di portare in tribunale Tesla chiedendo 162,2 milioni di dollari di risarcimento per aver violato un contratto risalente al 2014. Un contratto che la società di Elon Musk avrebbe firmato con la banca d’affari per la vendita di warrant.

La questione è tecnica. JP Morgan avrebbe provveduto a rivalutare il valore dei warrant, cioè i diritti ad acquistare azioni della Casa a una data e a un prezzo stabiliti, dopo che Elon Musk, nel 2018, dichiarò di aver preso in considerazione la possibilità di riacquistare tutte le azioni della Casa con uno dei tweet più dibattuti della storia della finanza.

Il silenzio di Tesla

Nello specifico, secondo quanto denunciato da JP Morgan, 5 anni fa Tesla avrebbe venduto alla banca dei warrant che sarebbero stati ricomprati dalla stessa Tesla tra giugno e luglio 2021 se il prezzo concordato fosse stato inferiore al valore delle azioni. JP Morgan dichiara anche che nel contratto era prevista la possibilità di aggiustare il prezzo se si fossero verificati eventi significativi per il futuro della Casa.

Il cinguettio di Musk del 2018 sull'intenzione di sfilare Tesla dalla Borsa secondo la banca è uno di questi. Con l’aggravante che in quell’occasione in ceo di Palo Alto disse su Twitter anche il prezzo a cui stava pensando di riacquistare tutte le azioni (420 dollari).

“Abbiamo fornito a Tesla numerose opportunità per adempiere ai suoi obblighi contrattuali – ha specificato un portavoce di JP Morgan – Per noi è un peccato essere stati costretti ad aprire un contenzioso per risolvere la situazione”.

 

Rivalutazione corretta o speculazione?

Da quando i warrant sono scaduti ad oggi il valore delle azioni di Tesla è aumentato di circa 10 volte e JP Morgan ha bussato alla porta con i warrant in mano chiedendo di ricevere una quota societaria equivalente o di essere liquidata in contanti. Tesla non avrebbe fatto né l’una né l’altra cosa. “Sebbene gli adeguamenti apportati siano stati appropriati e corrispondenti a quanto riportato sul contratto – ha fatto sapere la banca – Tesla ha ignorato i propri obblighi e non ha pagato quanto dovuto”.

Elon Musk, al momento, non ha commentato la faccenda. Nel febbraio del 2019, però, si lamentò pubblicamente degli aggiustamenti apportati da JP Morgan, definendoli come “un tentativo opportunistico di sfruttare l’andamento delle azioni di Tesla”.