Sin dagli albori dell’automobile le corse sono sempre state usate come laboratorio per valutare pro e contro di nuove soluzioni tecniche, banco di prova per capire la bontà di una scelta progettuale. Audi applica questo adagio all’elettrificazione e dopo l’impegno in Formula E si prepara a correre alla Dakar con un’auto elettrica, la RS Q e-tron.

Ha un powertrain innovativo, mai visto prima, che permetterà di testare i limiti della mobilità a zero emissioni in quella che è considerata la gara più dura del mondo. Oggi, gli ingegneri della Casa del Quattro Anelli, svelano i dettagli di questo schema propulsivo.

Una sfida mai vista

Lukas Folie, ingegnere delle batterie ad alto voltaggio della RS Q e-tron, va subito al sodo: “Con questa auto siamo dei pionieri: proveremo a fare qualcosa che nessuno ha fatto prima alla Dakar. Durante la progettazione abbiamo dovuto affrontare sfide molto impegnative e abbiamo dovuto farlo senza basarci su dati provenienti da altre discipline, visto che nulla di quello fatto in passato poteva essere considerato come un termine di paragone”.

In effetti, rispetto al Campionato del Mondo di Formula E, serie alla quale Audi ha preso parte, la Dakar si basa su requisiti completamente diversi. Qui si devono affrontare tappe giornaliere di centinaia di km e si deve guidare su un fondo insidioso come quello del deserto, oltretutto a temperature molto elevate.

L'Audi Q RS e-tron

Il problema del peso e la sua soluzione

Come se non bastasse, il regolamento fissa a 2 tonnellate il peso dei veicoli: si tratta di un valore che non può essere rispettato da un’auto completamente elettrica. Per questo il team di ingegneri guidato da Alex Loffler ha deciso di adottare una batteria ad alto voltaggio da 52 kWh che ha un peso (compreso il sistema di raffreddamento) di 370 kg e un motore termico che serve da range extender.

  • Capacità batteria: 52 kWh
  • Peso batteria: 370 kg

La gestione della carica

Ogni volta che i piloti lasceranno il bivacco notturno per affrontare una giornata di gara, partiranno con una batteria carica. Poi, nel momento della distribuzione dei road book (che vengono distribuiti solo pochi istanti prima della partenza), il sistema di gestione della carica della batteria avvia una complessa procedura che attraverso degli algoritmi avanzati inizia a calcolare che livello di batterie mantenere durante le varie fasi della competizione.

Così, ad esempio, quando l’auto percepisce di dover affrontare un tratto in salita o una duna in forte pendenza, il sistema sa che può permettersi di abbassare lo stato di carica fino a una certa percentuale. Questo perché l’auto ha una potenza di 288 kW (circa 391 CV), imposta da regolamento, ma ha una potenza di ricarica fornita dal generatore di 220 kW e quindi, in certi momenti, si ha un consumo superiore alla produzione di energia. “Sulla lunga distanza – aggiunge Folie – però il sistema è sempre a somma zero e la quantità di energia disponibile deve essere sufficiente a coprire tutta la giornata”.

L'Audi Q RS e-tron

L’importanza della frenata rigenerativa

Un contributo fondamentale per la ricarica della batteria durante la Dakar arriverà dal recupero dell’energia in frenata. Le unità MGU (Motor Generator Units) posizionate sull’asse anteriore e posteriore possono convertire il movimento di rotazione delle ruote in energia elettrica. Lo fanno durante le fasi di rallentamento o frenata allo scopo di sfruttare l’energia cinetica per ricaricare la batteria.

A gestire tutto il sistema c’è un avanzato programma di frenata intelligente in grado di combinare nel miglior modo possibile la frenata idraulica, che agisce su pinze e dischi, con quella rigenerativa elettrica.

Alte aspettative

Audi crede che la RS Q e-tron possa ben figurare alla Dakar, per quanto così insolita sotto ogni punto di vista. L’auto ha un peso maggiore rispetto alla concorrenza, ma anche una migliore efficienza (come dimostra il serbatoio per il motore termico di dimensioni particolarmente contenute) e per quanto sia stata progettata da zero in poco tempo, può fare affidamento sul fatto che ogni cosa è stata realizzata in funzione della sua partecipazione alla Dakar.

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