Circa 125.000 dollari che, al cambio attuale, corrispondono a poco più di 110.300 euro. È questa la cifra necessaria per portarsi a casa una HiPhi X, l'auto elettrica cinese attualmente più costosa sul mercato (cinese) che ultimamente sta riscuotendo, in Patria, un notevole successo tanto da superare nelle vendite di novembre/dicembre un'europea blasonata come la Porsche Taycan.
Basta un'occhiata per capire, però, che è la Tesla Model X la sua fonte d'ispirazione, e non solo per la "X" nel nome: la HiPhi X è più lunga, tocca i 5,20 metri di lunghezza, ma dentro e, soprattutto, a livello tecnologico, ha più di un particolare in comune con il SUV californiano. E poi, come da tradizione cinese, non mancano le sorprese: vediamone qualcuna.
I fari proiettano anche i film
Tralasciando le proporzioni, che sono quelle tipiche di un SUV di queste dimensioni, la HiPhi X si riconosce a prima vista dall'anteriore, alquanto particolare. Oltre ai tradizionali fari a matrice di LED, ci sono due pannelli, uno per lato, che da lontano possono sembrare delle classiche prese d'aria, ma non lo sono. In sostanza, si tratta di due pannelli composti ognuno da decine di LED che, durante la marcia, servono a segnalare ai pedoni o agli altri automobilisti le intenzioni del guidatore o ad inviare messaggi specifici.

Per esempio, fanno capire ai pedoni - che stanno attraversando la strada - che la macchina li ha visti e che sta rallentando. Si tratta di una tecnologia che, in Europa, il Gruppo Volkswagen sta portando avanti con successo e che sarà parte integrate della mobilità del futuro quanto tutte le auto saranno connesse tra loro (V2V) e a guida autonoma.
Tornando alla HiPhi X, anche i fari standard sono molto particolari perché composti da quattro moduli a matrice di LED indipendenti tra loro. Questo permette non solo fare tanta luce, ma di concentrare il fascio luminoso in punti specifici per supportare il guidatore (per esempio, interagendo con la segnaletica orizzontale davanti all'auto) o anche per intrattenere gli occupanti a macchina ferma proiettando film o animazioni su una superficie verticale.
Le portiere sono tutte un programma
Premessa: la HiPhi X è una cinque porte a sei posti ed è, come forse avrete intuito, un concentrato di tecnologia che raccoglie chicche che, in Europa, abbiamo già visto su modelli come la Ford Mustang Mach-E e la Tesla Model X.

Della Ford riprende in parte il sistema di apertura delle portiere, senza chiave e tramite una pulsantiera a sfioramento sul montante B lato guidatore. Per entrare e avviare l'auto, può essere impostata una password da digitare in caso non si abbiano le chiavi della macchina con sé o se la si vuole prestare a qualcuno. A differenza della Ford, però, l'apertura delle portiere è automatica e quella del guidatore si chiude anche da sola appena si poggia il piede sul pedale del freno. Strano e geniale al tempo stesso.
Quelle posteriori, invece, si aprono controvento (suicide doors) e, per favorire l'accesso alla terza fila di sedili, anche una parte del tetto si alza elettricamente per garantire più spazio di manovra ed evitare dolorose testate. Basta premere un pulsante poi per far avanzare e reclinare i sedili della seconda fila che, volendo, possono scorrere non solo avanti e indietro ma anche lateralmente. Sono delle vere e proprie poltrone indipendenti, climatizzate e massaggianti.
Dentro è super tech
Qui l'influenza di Tesla e Mercedes-Benz si vede tutta. La prima per la posizione del touchscreen dell'infotainment, in verticale, la seconda per la disposizione dei tre schermi che richiamano quella che abbiamo già visto sulla Mercedes EQS: uno è dedicato alla strumentazione, uno alla multimedialità e uno all'intrattenimento del passeggero. Volendo poi si possono aggiungere schermi anche dietro per gli occupanti posteriori, con tutto l'abitacolo che sembra molto ben rifinito. Ci sono LED ovunque, anche sui pannelli delle portiere e nelle zone più basse dell'abitacolo.

Potenza, batteria e autonomia
La HiPhi X è disponibile sul mercato cinese in due versioni, una a trazione posteriore e una integrale. Entrambe hanno al retrotreno un motore elettrico Bosch da 272 CV, con la seconda che ne aggiunge un altro all'anteriore per una potenza complessiva di 536 CV. Il tutto è alimentato da un pacco batteri 96 kWh in grado di assicurare un'autonomia fino a 630 km.