Elon Musk lo ha detto chiaramente durante l’ultima conferenza sugli utili della società: in questo momento, la Tesla da 25.000 dollari non è una priorità, perché ci sono ancora “troppe cose in ballo” di cui occuparsi. Perciò la vettura non vedrà la luce prima di qualche anno.
Ma quando arriverà di preciso sul mercato la “entry level” di Palo Alto? E quanto costerà alla Casa la decisione di rinviarne l’arrivo in strada? Se l’è chiesto Tony Sacconaghi, analista di AB Bernstein. La risposta che si è dato è un piccolo alert: la scelta del costruttore potrebbe rallentare la poderosa crescita degli ultimi anni.
Ecco perché
Per arrivare a questa conclusione, l’esperto ha fatto prima di tutto una previsione sul rilascio della baby-Tesla. Secondo lui, è “altamente improbabile” che se ne parli prima del 2025, perché la Casa non sta ancora lavorando con un focus adeguato allo sviluppo di prodotti low cost.

Una strategia che “sembra in contrasto con l’obiettivo di guidare l’adozione dei veicoli elettrici il più rapidamente possibile”, visto che puntare su una vettura a basso costo amplierebbe parecchio il numero di potenziali clienti.
Freno alla crescita
È anche vero che gli automobilisti apprezzano molto i SUV e che Tesla sta cercando di accontentarli aumentando la produzione della Model Y, con la nascita di Giga Austin e Giga Berlin e con l’allargamento di Giga Shanghai, ma tutto questo potrebbe non bastare.
C'è da dire che una parte dell'industria ha capito l'importanza di focalizzarsi su prodotti di fascia più alta con i quali si possono ottenere margini migliori, ma di questo passo, sarà difficile mantenere l'incredibile tasso di crescita delle vendite che ha portato Tesla al record di 936.000 consegne nel 2021, con un +87% di immatricolazioni. Sacconaghi fatica a immaginare “come Tesla sarà in grado di crescere oltre il 50% dopo il 2023, che implicherebbe 3 milioni di unità nel 2024 e quasi 5 milioni nel 2025”. Per ora, il target al 2022 è di 1,5 milioni e della Model 2 (o Model Q o come si chiamerà) possiamo gustarci il rendering.
Fonte: Teslarati