Immersa in un panorama gelido e innevato, dove le temperature possono scendere sotto i -30 gradi Fahrenheit (-34,5 gradi Celsius), la penisola di Kenai, in Alaska, non può ancora fare a meno del gas per riscaldarsi in inverno. E spesso, oltre che per lunghi periodi dell’anno, la zona rimane isolata dal punto di vista energetico.
Ecco perché le comunità del posto hanno chiesto una mano a Elon Musk per passare all’energia pulita e conservare qualche MWh in caso di bisogno. E il ceo di Tesla ha risposto presente alla richiesta di aiuto, installando e integrando con la rete 37 Megapack, i grandi accumulatori sviluppati dalla divisione Energy della Casa per auto elettriche.
In cantiere dal 2019
Quello nella fredda terra in Nord America è un progetto condiviso con la cooperativa locale Homer Electric, specializzata in servizi elettrici. I sistemi di accumulo made by Tesla erano piaciuti agli abitanti della penisola fin dalla presentazione, nel 2019.
Così si sono messi in contatto con il costruttore di veicoli per iniziare subito i lavori e portare un po’ più di energia verde tra le nevi dell’Alaska. Ora, a distanza di qualche anno, il Kenai può godersi i suoi 93 MWh di energia totale accumulata.
“La penisola di Kenai, in Alaska – racconta Tesla –, ha storicamente fatto affidamento alle turbine a gas per distribuire energia alla comunità fino a quattro mesi all’anno. Per ridurre la dipendenza della comunità dai combustibili fossili, Homer Electric ha installato 37 Megapack Tesla, fornendo stabilità alla rete anche a temperature di congelamento”.
Tesla Energy cresce
Si tratta, fra l’altro, di uno dei progetti più grandi per Tesla Energy, per un settore su cui l’azienda sta puntando moltissimo, forte di un aumento della domanda. È infatti di settembre la decisione di dare vita a una Megafactory: un vero e proprio impianto produttivo di Megapack, il cui nome ricalca le Gigafactory per veicoli elettrici.
Lo stabilimento sorgerà a Lathrop, in California, e sarà il cuore della produzione di tutti gli accumulatori, finora concentrata nella fabbrica in Nevada. Ogni Megapack che vedrà la luce potrà immagazzinare fino a 3 MWh, con un inverter da 1,5 MW. Sperando che poi non ci siano più episodi come quello successo in Australia.
Fonte: Electrek