Alla fine Elon Musk si è arreso. Dopo tanto tempo passato a guardare i sindacati con sospetto, il ceo di Tesla ha finalmente invitato i lavoratori a indire il voto per eleggere i propri rappresentati nello stabilimento a Fremont, in California.

Nelle stesse ore, hanno cominciato a rimbalzare voci dalla Germania che parlano di novità importanti in arrivo per GigaBerlin, il primo stabilimento europeo della Casa. Il Governo di Brandeburgo ha perciò indetto una conferenza stampa per il 4 marzo. Ma vediamo con ordine.

Sì ai sindacati

Per quanto riguarda i sindacati, l’apertura di Musk è arrivata come al solito su Twitter, dove il numero 1 della Casa stava dialogando con un paio di utenti. La discussione è nata perché Musk contesta il fatto che il presidente Biden continua a non menzionare Tesla fra i grandi costruttori d’auto in America.

Il motivo, probabilmente, dipende proprio dal fatto che la Casa non vede di buon occhio le organizzazioni dei lavoratori. In mezzo alla polemica tutta social si sono inseriti poi altri utenti, facendo notare come, secondo loro, la Casa Bianca non abbia tutti i torti.

 

Di fronte alle parole del popolo di Twitter e alla preoccupazione che i dipendenti insoddisfatti lascino la sua azienda, Elon Musk ha ceduto: “Vorrei invitare la UAW (il sindacato United Auto Workers, ndr) a tenere una votazione sindacale quando vorrà. Tesla non farà nulla per fermarli”, si legge nel tweet.

Probabilmente c’entra anche la nuova legge Usa sugli incentivi, che propone un bonus più alto, ma solo per le auto costruite da lavoratori iscritti ai sindacati. Sarà comunque una svolta importante.

Svolta GigaBerlin

Passando a Berlino e dintorni, domani potrebbe essere un giorno importante per Tesla. Secondo la Reuters, il Governo di Brandeburgo annuncerà l’approvazione finale per GigaBerlin, mettendo fine a una telenovela tirata a lungo, tra magagne burocratiche e ricorsi in tribunale.

“La procedura di approvazione per la fabbrica di auto elettriche e batterie della società statunitense Tesla a Gruenheide, nel Brandeburgo, è in fase di completamento”, ha scritto l’esecutivo federale tedesco in una nota.

Qualche media ipotizza però che, nonostante l’ok definitivo sia vicino, la Casa potrebbe avere ancora qualche grana interna da risolvere. Presto ne sapremo sicuramente di più.