L’apertura ufficiale della Tesla GigaBerlin ha una data certa: si parte in via definitiva il 22 marzo. Male che vada, si rimanderà tutto di un giorno al massimo.

Il primo a dare la notizia, qualche giorno fa, è sicuro il quotidiano Tagesspiegel, che ha svelato anche i retroscena della news. La data sarebbe stata fissata durante l'incontro tra il primo ministro di Brandeburgo Dietmar Woidke e la cosiddetta “Task Force Tesla” durante l'incontro andato in scena per discutere l’approvazione finale della fabbrica.

Festa in arrivo

Sono bastati 20 minuti per mettere tutti d’accordo: gli ostacoli sono ormai superati e la Casa ha ricevuto l’ok finale alla produzione. Prima di mettere in modo l’impianto, ci sarà però la classica festa in stile Tesla, con tanti ospiti d’eccezione. Gli inviti sono partiti in questi giorni e chiedono di presentarsi proprio il 22 marzo alle 15.00.

 

Sono attese circa 500 persone a Grunheide, tra funzionari del Governo locale e di quello centrale, oltre ai dirigenti della Casa e, ovviamente, al ceo Elon Musk. L’evento, che andrà in scena dopo l’allentamento delle restrizioni anti-Covid in Germania, sarà anche occasione per consegnare le prime 30 Model Y made in Europe ai clienti.

Via anche alle consegne

Non potrebbe esserci occasione migliore per consegnare ai legittimi proprietari le prime Model Y costruite in Germania. Saranno esemplari ancora dotati di batterie "tradizionali" con celle 2170. 

Quattro Tesla Model Y Performance prodotte nella Gigafactory Berlino

Sono il un secondo momento, infatti, la produzione della Gigafactory Berlin, passerà alle celle 4680. Il passaggio dovrebbe portare anche la novità della scocca con batterie strutturali. 

The end?

Sembra quindi che stia per essere scritto l’ultimo capitolo della telenovela GigaBerlin, cominciata quando hanno iniziato a spuntare problemi di ogni tipo, mettendo i bastoni fra le ruote al primo stabilimento di Tesla nel Vecchio Continente.

Tesla Giga Berlin: controllo qualità

Prima di tutto, Elon Musk ha dovuto fare i conti con la burocrazia europea, arrivando a lamentarsi personalmente delle lungaggini nel processo di approvazione. Nel mezzo, ci sono state le controversie legali con gli ambientalisti, sfociate in un attentato alla struttura organizzato dalle frange più estremiste delle associazioni.

E, solo qualche giorno fa, un nuovo appuntamento in tribunale, per sospetti sulle risorse idriche. Ma per Tagesspiegel manca meno di un mese al vero e proprio taglio del nastro e per il SUV elettrico Tesla made in Ue.