La nuova ondata di Coronavirus in Cina e le relative restrizioni hanno messo in ginocchio la maggior parte delle aziende. Dopo una chiusura forzata di tre settimane alla fine di marzo, Tesla si prepara a far ripartire la produzione di veicoli nella Gigafactory di Shanghai, un impianto che nel 2021 ha prodotto la metà delle vetture consegnate in tutto il mondo. 

Per ritornare nel più breve tempo possibile ai ritmi di produzione precedenti, la Casa americana sta attuando in questi giorni un sistema a circuito chiuso che prevede l’alloggio temporaneo dei suoi dipendenti all’interno della Gigafactory. 

Tutto il necessario

Stando alle informazioni trapelate da fonti vicine all’azienda e da Bloomberg, a ogni lavoratore dello stabilimento cinese vengono forniti, oltre allo stipendio, tre pasti al giorno, un sacco a pelo e un materasso che possono essere utilizzati per dormire in apposite aree all’interno della Gigafactory di Shanghai. A queste si aggiungono anche altri spazi con le docce e vari tipi di intrattenimento per mettere a proprio agio i dipendenti. 

Le restrizioni nelle zone residenziali della città, inoltre, hanno spinto la Casa di Palo Alto a fornire ai propri lavoratori un certificato speciale per poter raggiungere lo stabilimento attraverso diversi autobus messi a disposizione dall’azienda.

Fino a 12 ore al giorno

Se prima della chiusura per Covid, la Gigafactory di Shanghai produceva veicoli 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e con tre turni di lavoro, cosa che ne ha fatto l'impianto più produttivo della Casa americana, ora, stando a quanto riferito i lavoratori che "vivranno" temporaneamente a Giga Shanghai lavoreranno 12 ore al giorno per 6 giorni di fila, con un giorno libero.

Non si hanno informazioni ufficiali su quanto tempo durerà il sistema a circuito chiuso pensato e attuato da Tesla. Molto dipenderà dalla situazione sanitaria cinese e sul tipo di restrizioni che il Governo prenderà per mettere una parola fine a questa pandemia.