Da un lato ci sono i pionieri dell’auto elettrica e attuali campioni di vendite, che puntano a conquistare la leadership anche tra i marchi premium. Dall’altro c’è chi di vetture di lusso se ne intende da più tempo e vuole mantenere le gerarchie, mettendo fine al dominio dei rivali d’oltreoceano nel resto del mercato a batteria.

Parliamo di Tesla e BMW, impegnate in una corsa sulle vetture a zero emissioni. La Casa di Elon Musk è finita nel mirino dei tedeschi, che hanno lanciato la sfida per recuperare il gap nato negli ultimi anni. Ecco le strategie dei teutonici.

“È finita”

Punto di partenza è riconoscere che Tesla “ha avuto una posizione di forza per molto tempo”. Ora, però, “è finita”. Sono le parole che Pieter Nota, responsabile delle vendite per il Gruppo BMW, ha pronunciato la scorsa settimana durante un evento stampa.

Il focus sarà perciò “su un aumento molto forte e veloce della produzione di veicoli elettrici”. L’obiettivo del costruttore tedesco è vendere 200.000 auto nel 2022, raddoppiando i numeri del 2021. Poi, nel 2030, portare almeno al 50% la quota di elettriche sul totale delle consegne.

Arrivano i nuovi modelli

Le prime armi sono state già sfoderate e sono i modelli a batteria di prossima generazione: la berlina elettrica i4, chiamata a rivaleggiare con la Model 3 di Elon Musk, e il SUV iX. Gli ordini, fa sapere Nota, sono già pieni:

“I concessionari hanno centinaia di ordini per queste due vetture. I tempi di attesa possono arrivare a circa sei mesi”.

BMW i4
BMW i4

Ma ovviamente non finisce qui, perché altre auto sono in cantiere nei prossimi due anni. C’è ad esempio la nuova ammiraglia elettrica, la BMW i7, la vettura più potente della Serie 7, che si prepara a essere svelata nelle prossime ore. Con queste mosse, la Casa di Monaco pensa di poter centrare i suoi obiettivi anche prima del 2030:

“Penso che raggiungeremo i nostri target in anticipo – aggiunge Nota –. Stiamo lavorando duramente insieme ai nostri colleghi della produzione per dare un’accelerata”.

È d’accordo il ceo Oliver Zipse:

“Spingeremo l’azienda ai limiti della capacità produttiva. La domanda aumenterà. Lo stiamo vedendo già con l’iX e l’i4”.

Prevenire è meglio

Prima, però, c’è da risolvere un problema: la crisi dei chip e alla catena di approvvigionamento, che sta colpendo tutta l’industria. Il Gruppo, però, ha giocato bene d’anticipo per non essere travolto dalle contingenze.

“Non abbiamo commesso l’errore di ridurre troppo gli ordini di semiconduttori dopo l’arrivo del Covid”, ha rivelato Nota. Ma è chiaro che bisogna fare i conti con il mercato: “La nostra previsione è che la crisi durerà fino al 2022. Probabilmente vedremo una ripresa nel 2023”. Intanto, però, Tesla è avvisata.