L'auto elettrica rappresenta la grande sfida dell'industria, con ormai tutti i colossi a percorrere quella strada, tra incertezze e insidie. Insidie rappresentate da numerosi fattori, primo tra tutti quello relativo alle materie prime, come sottolineato ancora una volta da Carlos Tavares, intervenuto all'evento Future of the Car del Financial Times.

Un tema sempre più caldo che il CEO di Stellantis ha riassunto così "Potrebbe non piacerci il modo in cui quelle materie prime saranno reperite tra qualche anno". Una frase all'interno di un discorso che ha voluto essere un monito al mondo automotive, per non replicare gli errori del passato.

Il problema delle batterie

Secondo le previsioni di Tavares tra il 2025 e il 2026 ci potrebbe essere un problema di approvvigionamento batterie, a causa della "fame" di accumulatori di un'industria ormai virato in maniera netta verso l'elettrico. Un problema dovuto, tornando al discorso iniziale, anche alle materie prime "Potrebbe non piacerci il modo in cui quelle materie prime saranno reperite tra qualche anno" ha detto il manager portoghese, riportando nuovamente alla ribalta il problema della dipendenza dell'Europa nei confronti dell'Asia, Cina in testa.

Un discorso più volte sottolineato anche dai politici nostrani (come il Ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti), aggiungendo come "Alla velocità con cui ora tutti stanno costruendo, la capacità produttiva per le batterie è probabilmente al limite per essere in grado di sostenere i mercati in rapido cambiamento in cui stiamo operando".

Una necessità per rendere l'Europa indipendente "Se a breve non ci sarà una fornitura di batterie, allora ci sarà una dipendenza significativa del mondo occidentale nei confronti dell'Asia. Questo è qualcosa che possiamo facilmente anticipare". Ed effettivamente il mondo occidentale si sta muovendo con la costruzione di nuove gigafactory, proprio per "accorciare" la catena di approvvigionamento degli accumulatori, lavorando sul territorio senza dover guardare sempre e comunque a Oriente. Come dire, che la questione del gas russo sia da monito.

Un problema più ampio

"Cosa c'è dopo? Dov'è l'energia pulita? Dov'è l'infrastruttura di ricarica? Dove sono le materie prime? Dove sono i rischi geopolitici dell'approvvigionamento di queste materie prime? Chi sta guardando il quadro completo di questa trasformazione?" queste le domande poste da Tavares nel corso del suo intervento, a mettere in guardia non solo l'industria ma anche le amministrazioni nazionali, perché sostengano la transizione energetica del mondo auto.

Un'altra sfida chiave, collegata a quella delle batterie, sarà poi quella dei costi, per mantenere i prezzi delle auto elettriche accessibili a tutti, per non "perdere" la classe media.