Herbert Diess torna a parlare di Tesla. E di nuovo conferma quanto già affermato in passato: la forza di Elon Musk sta nel fatto che si muove a velocità doppia rispetto alle Case automobilistiche tradizionali.

“La Casa americana (Tesla, ndr) – ha detto Diess durante il Car Symposium a Bochum, in Germania – è molto veloce e molto concentrata, su molte cose va a una velocità due volte maggiore rispetto a quella del resto dell’industria automotive”.

Si deve produrre più in fretta

Diess guarda spesso all’amico-rivale Elon Musk per capire in che direzione muoversi con Volkswagen e sta provando a portare avanti un profondo piano di rinnovamento del colosso automobilistico di Wolfsburg proprio prendendo spunto da quanto Tesla sta mettendo in atto nella sua politica di espansione.

In questo senso, ad esempio, Volkswagen ha approvato lo stanziamento di 2 miliardi di euro per ammodernare lo storico stabilimento di Wolfsburg, che diventerà un fiore all’occhiello per velocità ed efficienza produttiva nel campo delle auto a zero emissioni, arrivando a produrre un’auto elettrica in 10 ore, circa un terzo del tempo rispetto a quanto non faccia oggi.

Volkswagen fabbrica Wolfsburg

Vantaggi e svantaggi di un’enorme gamma

Il fatto è che Volkswagen ha una struttura industriale in grado di produrre fino a 9 o 10 milioni di auto, che detiene diversi marchi (Seat, Audi, Cupra, Skoda, per citare i principali) e che ha in commercio un numero incredibilmente alto di modelli.

Tesla, al contrario, ha una gamma razionale, poche opzioni (basta andare sul configuratore per vedere con che parsimonia sono concesse) e ha quindi un sistema produttivo molto più semplice. È chiaro che crescere quando si producono praticamente solo Model 3 e Model Y sia più facile.

Volkswagen ID.3 e Volkswagen ID.4

Diess, però, su questo, è anche convinto che sarà proprio la grande varietà di offerta che permetterà al gruppo Volkswagen di superare Elon Musk e soci e di affermarsi come primo costruttore di auto elettriche del mondo. Solo che serve tempo e serve ripensare tutta la catena produttiva, partendo dalla rete dei fornitori per arrivare addirittura all’acquisto diretto delle materie prime per le batterie e i motori elettrici. “Perché dobbiamo farlo noi? Perché non ci sono strutture di fornitori adeguate”, ha detto Diess.