Se c'è una cosa che i costruttori di auto sembravano aver capito chiaramente negli Anni '60 è che i veicoli elettrici difficilmente avrebbero potuto essere vetture sportive: la maggior parte dei prototipi costruiti in quel periodo puntavano, al contrario, sul trasporto di persone o merci.
Nissan, una delle Case rimaste concentrate sulla trazione elettrica più a lungo e con maggior continuità, fece un interessante tentativo nel 1985 con un veicolo che ampliava un po' il concetto della macchinette per campi da golf, pensato per resort e alberghi.
Nato scoperto
Il veicolo in questione debuttò il 31 ottobre del 1985 al Salone di Tokyo sotto forma di concept car con il nome di EV Guide II: aveva una lunghezza prossima ai cinque metri e sei posti, incluso quello del conducente, su tre file di cui le due posteriori in posizione rialzata. Questa soluzione oltre ad essere più "turistica", lasciava ampio spazio per le batterie. La porta d'ingresso era sul lato sinistro, mimetizzata nella fiancata.



Accolto con una certa curiosità, il prototipo ebbe nelle settimane seguenti una doppia evoluzione: dapprima fu ripresentato in una variante semi-chiusa, ossia dotata di un tetto molto alto ma senza finestrature. Successivamente la Casa mise in cantiere una versione definitiva che offrì come veicolo di servizio ad alberghi e resort.

Una piccola serie
Estremamente pratico, il veicolo finale, conosciuto semplicemente come "EV Resort", ebbe una diffusione modesta, poco più di 40 esemplari, ma servì ad acquisire l'esperienza necessaria a proseguire sullo sviluppo dell'elettrico e arrivare, una ventina di anni più tardi, ai primi modelli di grande serie.
Sfortunatamente, persino negli archivi della Casa stessa non ci sono particolari informazioni circa i dati tecnici e le prestazioni. Fonti non ufficiali parlano di batterie al piombo, di una percorrenza intorno ai 100 km e di una velocità massima di 80 km/h, sufficienti in effetti per effettuare servizi di trasporto e trasferimento all'interno dei villaggi e poco di più. La ricarica a bassa potenza richiedeva, si stima, dalle 6 alle 10 ore.


Le immagini della versione prodotta in piccola serie confermano queste caratteristiche, mostrando un allestimento da otto posti con sedili disposti diagonalmente, molto scenografici ma centro non adatti a viaggiare a grandi velocità.
L'unica curiosità ulteriore di cui si ha notizia riguarda il secondo prototipo, quello dotato di tetto, che fu messo in servizio dalla stessa Nissan come VIP car e utilizzato durante eventi e visite alle fabbriche per alcuni anni prima di essere emesso da parte per poi finire nella collezione del museo di marca che si trova a Zama, a sud di Tokyo.