In un giorno di festa per gli amanti dei motori, con il Salone di Parigi 2022 che riapre le porte al pubblico, il presidente francese Emmanuel Macron torna a parlare di auto elettrica e dintorni. Affidando le sue parole a Les Echos, l’inquilino dell’Eliseo si concentra soprattutto sul cavallo di battaglia automobilistico della sua campagna elettorale: il leasing sociale.

Si tratta – ricordiamo – dell’iniziativa con cui Macron spera di diffondere la mobilità sostenibile anche tra le famiglie meno abbienti, attraverso un programma di noleggio a lungo termine a 100 euro al mese. Le novità? Il Governo d’Oltralpe è già al lavoro per mantenere la promessa.

Si parte nel 2023

“Stiamo studiando, da un punto di vista tecnico, la misura, che voglio”, ribadisce il presidente. L’idea è di raccogliere i preordini nella seconda metà del 2023, per consegnare le vetture all’inizio del 2024. Resta da capire quale sarà, o quali saranno, le auto protagoniste del progetto.

Considerato il prezzo molto basso per gli automobilisti, la candidata principale sembrerebbe la Dacia Spring, l’auto elettrica più economica in circolazione. Altro punto di forza è che la vettura fa parte del Gruppo francese Renault, nonostante il marchio sia romeno.

 

Il nodo è che viene assemblata in Cina, mentre Macron vorrebbe qualcosa di più “made in France”. Esclusa la Zoe, che flirta con i 30.000 euro, si fa largo – secondo Les Echos – l’ipotesi della futura R5, attesa in strada proprio nel 2024. Al momento, comunque, si tratta solo di supposizioni e in ballo ci sono naturalmente anche i modelli dei marchi francesi della galassia Stellantis.

Tra incentivi e ricarica

Ma non c’è solo il leasing sociale nel futuro che immagina l’Eliseo. Per spingere il mercato delle zero emissioni, gli incentivi all’acquisto passeranno “da 6.000 a 7.000 euro per metà delle famiglie, le più modeste”. E pensare che sarebbero dovuti scendere a 5.000 euro a luglio, prima che Parigi decidesse per un rinvio a gennaio 2023.

A proposito di bonus auto, al presidente non dispiacerebbe poi un sistema simile a quello approvato dagli Stati Uniti con l’Inflation Reduction Act, che darebbe accesso agli incentivi solo alle auto elettriche “made in Ue”: “Difendo fortemente la preferenza europea”, è la frase, riportata dalla Reuters.

Ancora, Macron abbraccia l’obiettivo di Bruxelles di vietare la vendita di motori a combustione del 2035, promette misure contro il caro energia – che colpisce anche le ricariche – e fissa un target tutto francese: “Produrre 2 milioni di veicoli elettrici nel 2030”. Le vendite vanno comunque bene: “Nel 2017 rappresentavano l’1% del mercato, ma oggi sono al 13% e arriveranno al 30% entro la fine del quinquennio, secondo le previsioni”.