“La Inflation Reduction Act è ora legge”. Messa nero su bianco la propria firma, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, annuncia su Twitter l’entrata in vigore del pacchetto di riforme ambientali e sanitarie da 437 miliardi di dollari, comprensivi di 369 miliardi destinati a sicurezza energetica e lotta al cambiamento climatico (rispettivamente 430 e 363 miliardi di euro). L’ultimo tassello dopo l’ok di Senato e Camera è così al suo posto.
Continuano però a far discutere le disposizioni sulle auto elettriche che danno accesso agli incentivi da 7.500 dollari solo per le vetture assemblate in Nord America (requisito in vigore già da ieri, 16 agosto 2022) e che montano batterie realizzate con materie prime estratte negli Stati Uniti o in Paesi con cui gli USA hanno un accordo di libero scambio (in vigore dal 2023). Da oggi molte cose saranno perciò diverse: eccone alcune.
Chi resta fuori
Come già denunciato dall’industria americana, inizialmente saranno molti di meno i veicoli compatibili con il bonus auto. L’associazione “Alliance for Automotive Innovation” parla di un buon 70% dei modelli che resterà fuori fra i 72 full electric o ibridi plug-in prima idonei.
E le cose potrebbero peggiorare l’anno prossimo, quando anche le norme sulle materie prime saranno operative. L’amministrazione Biden ha perciò pubblicato un elenco di vetture idonee all’incentivo: al momento sono 26 modelli per il 2022 e 5 per il 2023. Sul sito si legge però che “ulteriori indicazioni su queste disposizioni sono in arrivo”.
In ogni caso, i dubbi attorno alla Inflation Reduction Act non mancano. E non solo negli States, ma anche in Europa e Corea del Sud, dove si paventa una violazione della World Trade Organization (Wto), l’Organizzazione mondiale del commercio.
Al coro si è aggiunto in queste ore il Giappone: “Seguiremo gli sviluppi da vicino, ci consulteremo e valuteremo come rispondere in collaborazione con il Governo”, dichiara un portavoce della Japan Automobile Manufacturers Association.
Limiti, tetti e accordi
Piace invece l’eliminazione dal 2023 del precedente limite di 200.000 vendite, oltre il quale i costruttori non avrebbero più potuto concedere lo sconto ai clienti. Un paletto che aveva fatto storcere il naso a varie Case, tra cui General Motors, Toyota e Tesla, che aveva parlato attraverso Elon Musk.
C’è poi un tetto massimo al prezzo delle vetture, pari a 55.000 euro per berline e auto più piccole e a 80.000 per SUV e pick-up. Altra soglia da non superare sono i 150.000 dollari di reddito all’anno per chi richiede l’incentivo.
Spazio anche a un bonus da 4.000 dollari per l’usato con un costo non superiore ai 25.000 dollari, operativo dal 2023 per chi ha un reddito fino a 75.000 dollari annui o per più persone che congiuntamente non superano i 150.000 dollari. Gli incentivi valgono anche per i veicoli commerciali e, pare, le vetture a idrogeno, perché si applicherebbe a tutte le “auto pulite”. Le fuel cell avevano goduto finora di uno sconto a parte.
Il dipartimento del Tesoro ha poi fatto sapere che sono validi gli accordi vincolanti proposti dai costruttori ai clienti che avevano prenotato un veicolo prima del 16 agosto, senza ancora riceverlo. Anche loro avranno diritto ai 7.500 dollari di incentivi, nonostante la consegna avvenga dopo la firma della nuova legge.
Fonte: Bloomberg