“Il nostro obiettivo è accelerare l’espansione dell’infrastruttura di ricarica, semplificare il processo di ricarica e facilitare il passaggio all’auto elettrica. La mobilità sostenibile sta crescendo rapidamente, perciò dobbiamo essere veloci anche noi”.

Parola di Volker Wissing, ministro federale dei Trasporti tedesco, che presenta così l’ultimo pacchetto di iniziative lanciato da Berlino per favorire il boom delle vetture a batteria. A cominciare dalle colonnine, che ricevono un finanziamento di 6,3 miliardi di euro in 3 anni.

1 milione nel 2030

I fondi andranno a nuovi punti di ricarica, che vedranno i numeri crescere addirittura di 14 volte, passando dai circa 70.000 di oggi a 1 milione nel 2030, almeno secondo i piani. Le nuove infrastrutture si concentreranno soprattutto nelle municipalità ancora “povere” di stazioni.

 

Va fatta invece per 10 la moltiplicazione delle auto elettriche e ibride plug-in previste, perché se oggi si contano 1,5 milioni di vetture in strada, fra 8 anni dovranno essere 15 milioni. Altro punto importante del programma è velocizzare i procedimenti per installare i punti di ricarica.

Pareri contrastanti

Guidare veicoli a zero emissioni “deve essere un’esperienza positiva”, ricorda il ministro, che poi rassicura: anche se la spinta alla mobilità sostenibile si inserisce in un contesto complicato per il mercato energetico, un futuro tetto ai prezzi dell’elettricità aiuterà gli automobilisti. La crisi, promette, non inciderà neanche sui target climatici a lungo termine.

La mossa di Berlino ha comunque ottenuto pareri contrastanti in patria. Da un lato ci sono organizzazioni idustriali che lamentano ancora una certa lentezza nella crescita dell’auto elettrica, denunciando politiche considerate inadeguate; dall’altro c’è l’Associazione tedesca dell’industria automobilistica (VDA), che parla di passo importante. A metà strada si piazzano le imprese del settore energetico, che chiedono una più puntuale pianificazione.