Quello dei robot umanoidi è un settore dal grande potenziale. Secondo Goldman Sachs potrebbe arrivare a generare un giro d’affari di 150 miliardi di dollari in 15 anni.
L’idea che i robot svolgano compiti umili, faticosi, pericolosi o semplicemente noiosi è effettivamente allettante. Chi non sarebbe disposto a farsi sostituire in tante attività di routine da una macchina che consentirebbe di liberarsi del tempo da sfruttare meglio? A pensarci bene, però, i robot hanno già sostituito gli esseri umani in una miriade di campi. Perché si pensa di essere arrivati a un punto di svolta?
Un robot "generalista"
Per ora, guardando sia al settore industriale sia a quello degli elettrodomestici e dell'elettronica di consumo, i robot (tutt'altro che dalle sembianze umane, sia chiaro) sono stati progettati pensando a mansioni altamente specializzate. Sono insomma in grado di compiere operazioni anche molto complesse, ma in ambiti limitati e con poca capacità di adattamento.
I robot umanoidi, come nella più classica delle ambientazioni fantascientifiche, sarebbero invece dei preziosi tuttofare dalle capacità quasi infinite. L’idea non è nuovissima. Tra i progetti in piedi da anni su questo tema ricordiamo ad esempio il programma Asimo di Honda, iniziato nl secolo scorso, che ha dato vita a un robot in grado di compiere numerosissime azioni e che ha addirittura imparato a calciare un pallone.
Però, con l’arrivo del Tesla Bot, conosciuto con il nome di Optimus, il settore ha davvero ricevuto uno scossone. E un colosso come Xiaomi non ha perso tempo, lanciando il progetto dell'Epic CyberOne.
Si pensa al mercato
Ma perché siamo a una svolta? Semplice, perché Elon Musk e soci non vogliono soltanto mettere a frutto le loro competenze nel campo del software e dell’intelligenza artificiale per mettere a punto un prodotto particolarmente evoluto: vogliono anche utilizzare la loro rete industriale per avviare una produzione di massa da qui a qualche anno.
Goldman Sachs, che ha monitorato il settore, ha quindi pubblicato un rapporto sul tema “robot dalle sembianze umane” stimando che i ricavi legati a questo mercato potrebbero arrivare a 154 miliardi di dollari entro il 2035.
“Il lancio del robot Optimus – si legge ne rapporto – ha acceso nuovamente il dibattito sulle opportunità finanziarie e tecnologiche delle macchine umanoidi. Si pensa che in 10 o 15 anni al massimo il mercato possa arrivare a valere 6 miliardi di dollari solo per la sostituzione di manodopera umana nel settore manifatturiero statunitense. Entro la fine del decennio, addirittura, potrebbe arrivare a occupare una quota del 2% del settore dell’assistenza agli anziani”.