La rotta è segnata. Il 2035 sarà l’anno dello stop alla vendita di veicoli a benzina e diesel in Europa. Tradotto, nelle concessionarie ci sarà spazio solo per auto elettriche o comunque a zero emissioni. L’Italia è ancora indietro nell’elettrificazione, oltre ad avere un Governo contrario alla decisione di Bruxelles. Ma si muove per recuperare terreno.

L’ultima iniziativa è il “Tavolo nazionale per le materie critiche”, promosso dai ministeri delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) e dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Mase) per riunire politica, industria ed esperti. Gli obiettivi sono quelli di mettere insieme idee e di stabilire una strategia sui minerali per la transizione energetica.

Tra investimenti e riciclo

Insieme al Mimit e al Mase, al tavolo partecipano la presidenza del Consiglio, il ministero degli Affari esteri, altre amministrazioni nazionali, rappresentanti della Commissione Ue e di agenzie europee, l’Istat, associazioni di imprese e grandi esperti del settore. Tra i focus dell’iniziativa ci sono investimenti, incentivi, riciclo, sensibilizzazione, semplificazione e nuove regole sulle estrazioni.

“Il tavolo è anche funzionale a definire il fabbisogno del Paese – spiega il ministro Adolfo Urso, titolare del Mimit – nella duplice transizione green e digitale e fornire utili elementi in vista del ‘Critical Raw Materials Act’, che sarà presentato dalla Commissione europea in primavera.

Siamo assolutamente convinti che occorra, soprattutto in questo campo, una politica europea assertiva, che utilizzi risorse comuni anche attraverso il Fondo sovrano europeo. Il tavolo potrà inoltre aiutarci nella definizione di una nuova normativa nazionale sulla estrazione mineraria”.

Grafica del Mase che riassume le iniziative del Tavolo

Basta dipendenza

Commenta anche Gilberto Pichetto Fratin, a capo del Mase, che evidenzia come “dinanzi a una realtà che vede l’Europa fortemente dipendente da Paesi stranieri per queste materie prime, strategiche per la decarbonizzazione, sia necessario adottare misure che promuovano sempre più l’economia circolare”.

“Dovremo – continua – investire di più per una migliore gestione degli scarti, puntando alla raccolta, alla selezione e al recupero delle materie prime contenute nei rifiuti; abbandonare la visione del ‘rifiuto come problema’ e sfruttare appieno il ‘rifiuto come risorsa’, da usare in modo intelligente, creativo e rigenerativo.

È intenzione del Governo promuovere tale approccio con iniziative di sistema, meccanismi incentivanti, comunicazione e semplificazioni normative in attuazione e revisione dei piani strategici e programmi”.