Il treno è globalmente considerato il mezzo di spostamento più sostenibile. A confermarlo sono i numeri, gli stessi che annualmente vengono analizzati dall'European Environment Agency, per mettere nero su bianco i Transport and environment report, documenti di svariate pagine che esaminano con cura le emissioni generate dai trasporti.

Il motivo del ridotto impatto della rotaia è presto spiegato: nella maggior parte dei casi i mezzi che la percorrono quotidianamente sono alimentati da energia elettrica, presa dalla rete nazionale per mezzo dei pantografi posizionati sui tetti delle locomotive. 

Ci sono zone geografiche, però, dove questo non è possibile per vincoli infrastrutturali. In Italia l'esempio più grande è lo Stretto di Messina, dove, per il trasferimento dei vagoni sui traghetti, si ricorre ancora oggi a carri trainanti alimentati a gasolio. Si tratta di una condizione non più "sostenibile", per diversi motivi, e Trenitalia ha annunciato da poche settimane di essere al lavoro su una soluzione alternativa. Vediamo come funziona.

Locomotive a batteria

La soluzione ideata dalla nostra società nazionale ferroviaria è quasi unica nel suo genere. Secondo i progetti, l'intenzione è quella di dotare di pacchi batterie - accumulatori - un numero non meglio specificato di locomotive E.464, appunto le stesse che vengono impiegate quotidianamente sul servizio Intercity (sia Giorno che Notte) tra Roma, Palermo e Siracusa.

Grazie a questo ambizioso progetto, Trenitalia mira a rendere autonomo il movimento dei treni nei pressi delle banchine portuali dello Stretto, anche una volta terminata l'elettrificazione aerea, con un risparmio di tempo stimato di circa 60 minuti.

Sulla carta si tratta di un'idea piuttosto valida, che, una volta ottenute tutte le certificazioni necessarie a operare, permetterà di rottamare definitivamente i vecchi macchinari diesel inquinanti, contribuendo di fatto all'abbattimento delle emissioni di CO2 dell'area marittima.

Provando a fare una simulazione dell'Intercity Giorno in questione, attualmente il tempo di percorrenza medio ammonta a 11 ore e 25 minuti. Grazie a questo nuovo sistema, secondo le stime dell'azienda, la percorrenza potrebbe scendere fino a circa 10 ore.

Il tragitto dell'Intercity Giorno da Roma a Palermo

Il percorso dell'Intercity da Roma a Palermo

La gara d'appalto

Leggendo il bando di gara pubblicato sul sito della società, per la fornitura delle componenti necessarie il valore contrattuale è pari a 64.300.408,60 milioni di euro (IVA esclusa). A seconda dei costi, la commessa è variabile da un minimo di 13 e fino a un massimo di 63 locomotive.

Gli obiettivi della società statale sono quelli di arrivare ad almeno 25 unità convertite nei prossimi anni, tutte con gli stessi componenti (per questi di comodità gestionali di flotta) montati nelle officine di proprietà sparse sul territorio (per esempio in Liguria).

In più, il contratto prevede l'aggiunta di 6 milioni di euro (sempre IVA esclusa) per la fornitura opzionale di materiali di ricambio e il relativo servizio di riparazioni dei componenti per una durata di 6 anni. Per partecipare alla gara, il termine ultimo per l'invio delle offerte è fissato per il prossimo 4 maggio 2023.