“Futuro”. Una parola che significa tutto, ma che al tempo stesso nasconde i misteri di ciò che riserverà il domani. Nel settore delle quattro ruote, “futuro” significa quasi sicuramente il passaggio all’auto elettrica. Ma le sole batterie basteranno per azzerare le emissioni in strada? Probabilmente no. Serve un vero impegno o, come dice Umberto Galimberti, una “azione”.
È dal palco degli Electric Days 2023 – terza edizione del più grande evento sulla mobilità sostenibile in Italia, promosso da InsideEVs e Motor1 al Laghetto dell’Eur, a Roma, durante il weekend del 5-7 maggio – che il professore e filosofo lancia il suo invito a essere tutti parte attiva del cambiamento. Altrimenti ogni speranza rischia di morire.
Un solo posto al centro
“Noi abbiamo il vizio di guardare le cose da vicino – esordisce Galimberti –, trascurando tutte le condizioni alla base di questo sguardo e decisive affinché tutto vada a buon o cattivo fine. Solo così il futuro diventa significativo, invece che semplice speranza”.
Il professor Umberto Galimberti sul palco degli Electric Days 2023
Quale dev’essere quindi il punto di partenza per realizzare veramente la transizione? “Abbandonare l’antropocentrismo”, spiega ancora Galimberti, riferendosi a quel modello che vede l’uomo come “padrone e signore della Terra”.
“Noi non percepiamo la natura come abitazione, ma come materia prima. Facendo così, però, siamo passati dal suo uso all’usura. Lasciamo invece questa mentalità antropologica e abbracciamo quella planetaria e il biocentrismo, dove la patria è la vita”.
Per aprire di più la mente e riflettere sulle parole del professore, potete guardare il talk registrato cliccando sul video a inizio articolo.