La crescente domanda di auto elettriche influisce sul mercato mondiale del cobalto, uno dei materiali "base" nella produzione delle batterie agli ioni di litio.

E mentre i Paesi leader nell'estrazione di questo prezioso minerale, come il Congo, hanno gradualmente aumentato le loro capacità estrattive nel 2023 per soddisfare l'aumento della richiesta, nuovi attori cercano di insediarsi nel settore delle materie prime con l'obiettivo di ottenere un posto chiave nel prezioso mercato parallelo delle terre rare, usate invece nei motori: per esempio il Vietnam.

Ci sono però dei problemi, sia dal punto rivista politico che da quello pratico, con l’aumento dell’estrazione che ha portato una serie di sfide sociali ed economiche da affrontare nei prossimi mesi, anche per garantire uno sviluppo sostenibile del mercato delle auto elettriche.

Un problema estrattivo

Per capire bene la situazione è importante partire dal principio. Perché il cobalto è così importante per la produzione delle batterie al litio? La risposta è che si tratta di un minerale, in particolare sottoforma di idrossido di cobalto, necessario per realizzare il catodo della batteria - cioè il polo negativo - per estenderne il più possibile la durata (nel nostro caso chilometrica).

Si tratta di un materiale molto prezioso, prodotto negli ultimi anni in Congo, in Indonesia e in pochi altri Paesi, nel primo caso principalmente come sottoprodotto (scarto) del rame e nel secondo caso del nichel. Come anticipato, per la costruzione delle batterie serve la sua versione ossidata, cioè l'idrossido di cobalto, che, proprio come tutti i prodotti simili, in economia viene rinominato "debito" (appunto uno "scarto" di cui liberarsi).

Una miniera di Cobalto

In base a quanto dichiarato dal Benchmark Mineral Intelligence (BMI), il prezzo dell'idrossido di cobalto è sceso ad agosto, fino a raggiungere il 46% del prezzo del cobalto vero e proprio. Per capire l'entità della variazione (e quindi del danno) bisogna guardare questo valore percentuale in relazione al massimo raggiunto fino a oggi, cioè il 90% segnato tra la fine del 2021 e l'inizio del 2022, pari a 60.000 dollari a tonnellata (oggi 32.000 dollari a tonnellata).

Ma cosa ha causato questa così elevata variazione nel prezzo di vendita? Diversi fattori, prima di tutto una quantità extra di 17.000 tonnellate sul mercato: in poche parole ne è stato estratto troppo.

Poi la difficile situazione politica che sta vivendo lo stesso Congo in questo particolare periodo storico e le difficili condizioni dei lavoratori minerari, per la quale Amnesty International ha perfino creato un appello.

Una miniera di Rame

Infine anche l'impennata della produzione dello stesso idrossido in Indonesia, dove, come detto in precedenza, è realizzato come sottoprodotto del nichel e che si sta aggiungendo alle eccedenze già presenti. A tal proposito, sempre il BMI stima che nel 2023 le quantità inutilizzate raddoppieranno raggiungendo quota 19.000 tonnellate rispetto allo scorso anno, portando il 72% del totale globale di cobalto a quasi 223.000 tonnellate, per la maggior parte non utilizzate.

Poca richiesta (anche a causa delle LFP)

Ma perché la richiesta è oggi così bassa? Quando si parla di cobalto, alla fine della catena ci sono sempre le auto elettriche alimentate con batterie agli ioni di litio, fino a oggi gli oggetti che hanno fatto un maggior uso di questa preziosa materia prima.

L'eccesso di cui abbiamo appena parlato, infatti, si è generato anche e soprattutto a causa della variazione nella domanda delle auto a zero emissioni, in crescita sì, ma non così rapidamente come i ritmi estrattivi.

A tutto questo, poi, si aggiunge anche il calo delle vendite dell'elettronica di consumo che fa uso nelle proprie batterie (sempre al litio) del prezioso minerale: come telefoni cellulari e computer portatili.

Batteria LFP Tesla Model 3 (fonte: Munro Live)

La batteria LFP della Tesla Model 3 (fonte: Munro Live)

C'è infine anche una terza questione: la nascita delle nuove batterie al litio-ferro-fosfato (LFP), più economiche ed efficienti di quelle che usano catodi di nichel, cobalto e manganese (NCM). Morgan Stanley, in base a quanto comunicato da Reuters, prevede che le eccedenze nel mercato del cobalto raggiungeranno quota 47.000 tonnellate nel 2023, 74.800 tonnellate nel 2024 e 92.660 tonnellate nel 2025, se la domanda di batterie non aumenterà di conseguenza.

La questione vietnamita

Abbiamo parlato anche di Vietnam perché in questo Paese si trovano attualmente i secondi più grandi giacimenti di terre rare del pianeta, secondo alcune ricerche condotte dal Governo statunitense.

Il Vietnam

Si tratta di una grande quantità, dunque, rimasta fino a oggi in gran parte non sfruttata a causa soprattutto degli investimenti scoraggiati dai prezzi bassi - che attualmente sono quasi del tutto fissati dalla Cina a causa del suo monopolio sul mercato globale delle auto elettriche.

In base a quanto comunicato da Reuters, il presidente Biden ha visitato a settembre la capitale Hanoi per migliorare le relazioni del Paese con gli Stati Uniti. Durante la visita ha firmato un accordo che dovrebbe consentire al Vietnam di attirare nuovi investitori per le sue riserve di terre rare: in poche parole, la Casa Bianca aiuterà il Governo vietnamita a mappare meglio le sue attuali risorse disponibili.