Produrre batterie recuperando nichel, così da creare una materia prima e una filiera di fornitura a basso costo e a basso impatto ambientale. Con questo obiettivo Panasonic Energy e CSIRO hanno stretto un accordo in Australia.
La prima azienda fornirà informazioni sui materiali delle batterie e la seconda contribuirà al progetto con la sua competenza nei processi minerari.
L'uso del nichel nelle batterie
Negli ultimi anni, come sappiamo, sempre più case automobilistiche hanno prodotto veicoli elettrici. Nel tempo però sono emerse preoccupazioni circa una carenza globale di nichel, che è utilizzato in molte batterie.
Oggi infatti il problema principale con i catodi a base di nichel per le batterie agli ioni di litio è l'approvvigionamento. I catodi a base di nichel richiedono uno stock di Classe 1 più rigoroso e ad alta purezza da solfato di nichel.
Il progetto di Panasonic Energy e CSIRO potrebbe risolvere questa carenza. Bisogna infatti tenere presente che prima che i veicoli elettrici venissero prodotti da ogni parte del mondo insieme alle loro batterie, il 70% della produzione mondiale di nichel finiva nel settore dell'acciaio inossidabile (solo il 5% in qullo delle batterie). I prodotti in acciaio inossidabile utilizzano ghisa di nichel (NPI) o minerali di laterite, che però non sono adatti per le batterie.
Essendo aumentata la produzione di BEV la domanda di nichel è aumentata e nel 2021 la S&P Global Market Intelligence ha previsto che il consumo mondiale di Ni sarebbe aumentato a un tasso di crescita annuo composto del 7% tra il 2020 e il 2025.
Il riciclo è una priorità
Panasonic non è certo la sola azienda che sta cercando di recuperare materiali per produrre batterie. I ricercatori dell'Università di Edimburgo, in Scozia, stanno studiando da tempo un modo per recuperare il contenuto metallico delle batterie delle auto elettriche sfruttando batteri bioingegnerizzati. Altri studi sono in corso presso i laboratori delle stesse case automobilistiche, come Volkswagen.
Puntare sul riciclo è una priorità, non solo economica, ma anche ecologica. In Indonesia un'area di foreste grande quanto la città di New York è stata abbattuta per estrarre nichel. Intanto alcuni gruppi hanno stretto accordi in zone strategiche per assicurarsi la fornitura di nichel (finché possibile). L'anno scorso Stellantis ha acquisito il 20% di Kuniko, in Australia, per aggiudicarsi nichel e cobalto.
Nella foto di copertina: Yasushi Naito, Console Generale del Giappone a Perth (ultima fila, a sinistra), Michael Neimanis, Manager, Ufficio Minerali Critici, Dipartimento dell'Industria, della Scienza e delle Risorse, Governo Australiano (ultima fila, a destra), il Dr. Shoichiro Watanabe, CTO di Panasonic Energy (prima fila, al centro a sinistra), e il Dr. Robert Hough, Direttore CSIRO, Risorse Minerali (prima fila, al centro a destra).