Dopo neanche un anno gli incentivi per moto, scooter e quadricicli elettrici rischiano già di sparire. L'allarme lo ha lanciato Ancma, ricordando che la misura andrà a scadenza a fine 2019, a differenza di quanto previsto per le auto a zero e basse emissioni, per le quali il bonus è previsto per il triennio 2019-2021.

Per prorogare le agevolazioni serve quindi un intervento ad hoc nella Manovra 2020, che però fatica ad arrivare. In particolare, le preoccupazioni dell'associazione derivano dal fatto che "la miriade di emendamenti presentati in commissione Bilancio della Camera e il poco tempo a disposizione per discuterli potrebbe far decadere l'emendamento auspicato".

Un solo anno, neanche intero

Puntando il faro anche sulle iniziali difficoltà di applicazione degli incentivi, Ancma osserva che un periodo di validità così ristretto "non può consentire uno sviluppo adeguato e una programmazione delle attività da parte delle aziende".

Il tempo stringe e l'associazione chiede quindi che "un provvedimento così largamente condiviso anche dalle forze politiche e dalle istituzioni non si perda nella congestione degli emendamenti”. Anche perché l'agevolazione "può svolgere un ruolo decisivo per affermare il segmento elettrico".

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L'impatto sulla transizione elettrica

Il mancato rinnovo, secondo Ancma, avrebbe conseguenze molto pesanti. "Gli incentivi rappresentano un volano indispensabile in un momento di crescita iniziale di un mercato che coinvolge anche un'importante filiera nazionale - sottolinea l'associazione - che sta investendo fortemente nello sviluppo e innovazione di veicoli, coerenti con gli obiettivi europei di transizione verso una mobilità sostenibile con una forte presenza di emissioni zero".

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Meglio sbrigarsi: c'è tempo fino al 31 dicembre

Intanto, a meno di novità dell'ultimo minuto, il ministero dello Sviluppo economico ha chiarito che per usufruire del bonus bisognerà effettuare le prenotazioni entro il 31 dicembre 2019. Così facendo, la procedura di prenotazione potrà essere completata anche se l'immatricolazione sarà portata a termine nel 2020.

I fondi a disposizione ci sono: stando al contatore del dicastero in cassa rimangono infatti ben 8,6 milioni di euro dei 10 accantonati inizialmente.

I contributi per i veicoli della categoria L, previa rottamazione di un mezzo analogo Euro 0-1-2-3, sono pari al 30% del prezzo d'acquisto fino a un massimo di 3.000 euro (Iva esclusa).