Più fondi per gli incentivi auto e una nuova fascia dell’ecobonus che possa agevolare l’acquisto di vetture con emissioni di CO2 fino a 95 g/km. È questa una delle principali proposte formulata da UNRAE al Governo per superare crisi verso cui va il settore a causa del Coronavirus. Il piano - che arriva a valle della richiesta di un time-out dei vincoli ambientali di ACEA - è stato illustrato oggi nella prima conferenza stampa “contactless” della storia dell’associazione, dopo essere stato condiviso con maggioranza e forze di opposizione.

Più in dettaglio, UNRAE chiede di prevedere un bonus di 2.000 euro (con rottamazione) o 1.000 euro (senza rottamazione) per chi acquista un’auto con emissioni di CO2 tra 61 e 95 g/km, ma anche di maggiorare gli incentivi della fascia tra 21 e 60 g/km, rispettivamente di 1.500 e di 1.000 euro con rottamazione. La somma quindi arriverebbe rispettivamente a 4.000 e 2.500 euro.

Aumentare gli incentivi

“Di fronte a una crisi di tali proporzioni, solo a marzo il calo delle immatricolazioni è intorno all’85%, siamo convinti che serva un approccio strategico a 360 gradi”, sottolinea il presidente di UNRAE, Michele Crisci, “un piano unitario che preveda gli aiuti essenziali per proteggere produzione e distribuzione ma che pensi subito anche a un piano di stimolo del mercato”.

In questo senso, secondo Crisci l’allargamento della platea di auto in grado di beneficiare degli incentivi sarebbe fondamentale. “Ora l’ecobonus si rivolge a una fascia di mercato che rappresenta solo il 2% del mercato”, osserva il presidente UNRAE, “chiaramente non possiamo non riconoscere l’importanza di questi incentivi che hanno una visione strategica nobile e adeguata agli obiettivi che l’industria deve raggiungere”, ma “così sono assolutamente insufficienti per stimolare la domanda a fronte di un crollo del mercato drammatico e senza precedenti”.

Arrivare fino al limite dei 95 g/km consentirebbe per Crisci di allargare i riflessi dell’agevolazione a circa il 13-15% del mercato “ampliando il pubblico che può iniziare ad accedere al processo di elettrificazione con le auto ibride”.

I nuovi incentivi potrebbero durare fino all’estate 2021 o magari essere estesi fino alla fine dello stesso anno. “servono interventi urgenti per dare una risposta immediata, poi gli interventi più strutturali possono anche essere di misura diversa”, spiega Crisci, che si aspetta dalla politica una risposta prima di Pasqua.

Non solo ecobonus: focus auto aziendali

Il piano messo a punto dall’associazione prevede anche importanti novità sotto il profilo del trattamento fiscale delle auto aziendali con un aumento del tetto del costo massimale deducibile fino a 50mila euro, un aumento della quota ammortizzabile fino al 100% e un incremento sempre fino al 100% della detraibilità dell’IVA per aziende e professionisti.

Coinvolto anche il trasporto merci con la richiesta di una proroga di 6 mesi per il completamento degli investimenti agevolabili con il superammortamento, un superammortamento fino al 150% per alcuni veicoli e un fondo straordinario per il rinnovo del parco veicoli superiore alle 3 tonnellate. E per gli autobus, infine, la richiesta è di predisporre urgentemente le gare pubbliche per il rinnovo del parco del trasporto pubblico locale.

Il nodo delle colonnine

Parlando di elettrico Crisci rimarca che i costruttori “sono prontissimi” e che “il primo motivo per cui il mercato stenta a decollare è la carenza infrastrutturale”. “Vero è che si può ricaricare a casa e in ufficio ma sono situazioni abbastanza rare, che piaccia o meno la ricarica è un problema”, incalza il numero uno UNRAE, che in questo senso si addentra in una precisa moral suasion nei confronti del Governo: “come non mai questo è il momento per fare discorsi seri con chi vuole vedersi rinnovata la concessione autostradale, ci deve essere l’esecuzione dei piani che già esistono per le infrastrutture”.

Del resto, aggiunge, “le autostrade sono fondamentali, possono dare lo slancio definitivo a questo mercato e visto che c’è il rinnovo delle concessioni è il momento giusto per chiedere precisi requisiti di infrastrutturazione”.

Coronavirus e crisi settore auto, le proposte Unrae

Scenari inquietanti

Guardando alle nuvole che si addensano sul futuro dell’auto, UNRAE ha formulato due possibili scenari: un "best case" con le chiusure totali fino a fine maggio "worst case" con estensione fino alla fine di agosto, con una possibile perdita dei volumi di vendita tra il 32% e il 46%. Seguendo le proposte formulate, in base alle stime dell’associazione, si potrebbero “salvare” 200.000 immatricolazioni nello scenario migliore e 100.000 nel peggiore.

Valutazioni che evocano una crisi ancora peggiore di quella di 10 anni fa e senza precedenti. I cui contorni, oltretutto, faticano ancora ad essere individuati, perché ci vorrà ancora tempo per capire quanto durerà e quanto arriverà ad incidere sulla propensione all’acquisto di uno dei beni più importanti per le famiglie.