Quando si parla di MEB si pensa subito alle auto elettriche. La famosa piattaforma con cui Volkswagen ha fatto all-in sulla transizione energetica però da oggi la si potrà avvistare, oltre che in strada, anche in… mare.
La Casa tedesca infatti ha stretto un accordo con la Silent Yacht per la realizzazione di una serie di imbarcazioni elettriche basate proprio sulla famosa piattaforma progettata a Wolfsburg.
La Tesla dei mari
La Silent Yacht, che è soprannominata la Tesla dei mari per via del fatto che si concentra nella produzione di imbarcazioni alimentate da pannelli solari e batterie, collaborerà attraverso il proprio team Cupra (omonimo senza alcun grado di parentela con il brand costola di Seat) per aiutare Volkswagen alla realizzazione di queste nuove barche a zero emissioni.

Il progetto ha preso forma negli uffici di Wolfsburg circa un anno e mezzo fa. Michael Jost, Head of Group Strategy Product, ha presentato l’idea di uno yacht su base MEB. “All’inizio sembrava assurdo – ha spiegato ad Electrek – ma poi abbiamo iniziato a capirne il potenziale. E abbiamo trovato in Silent Yachts il partner ideale con il quale provare a sviluppare la cosa: abbiamo iniziato a parlare e ci siamo accorti che utilizzare la piattaforma modulare MEB per un’imbarcazione era possibile”.
50 barche all’anno
Silent Yachts, al momento, ha costruito 11 imbarcazioni elettriche. Sono tutte alimentate da batterie più grandi di quelle che si trovano normalmente sulle auto. Si va da un minimo di 150 a un massimo di 532 kWh, ai quali si devono aggiungere tra i 10 e i 26 kW provenienti dai pannelli solari. Ma anche Volkswagen vorrebbe dotare ogni barca di 6 pacchi batteria, per arrivare ad avere abbastanza autonomia e una potenza di circa 500 kW.

Nel progetto con Volkswagen però l’obiettivo è arrivare a produrre 50 barche all’anno. Da 50 piedi in su, parlando di dimensioni, con Silent Yachts alla progettazione degli scafi e la Casa tedesca fornitrice della piattaforma, dei motori e dei componenti ausiliari del powertrain, tutti derivati dal settore automobilistico. “L’inverter lavorerà in modo diverso, e anche a livello di software saranno necessarie modifiche – ha spiegato Jost – ma buona parte delle componenti sono già in casa, e Silent Yachts è in grado di intervenire a tutti i livelli”.